Una rete contro gli incendi, “pool di avvocati presenteranno dossier sugli incendi del 2020”

Dopo la denuncia presentata alla Procura di Trapani nel 2017 le associazioni del Coordinamento stanno preparando un nutrito dossier sugli incendi dell’estate 2020 che andrà a integrare il precedente fascicolo. La denuncia questa volta sarà portata avanti da un pool di avvocati di Trapani e Palermo

Il Coordinamento Salviamo i Boschi, nato dopo i devastanti incendi del 2017 grazie all’iniziativa di alcune associazioni che già da anni si occupavano di salvaguardia dei boschi in Sicilia occidentale, allarga adesso la sua rete al resto dell’Isola. Al gruppo iniziale, che comprendeva anche sigle storiche dell’ambientalismo come Italia Nostra e WWF, si sono aggiunti adesso FAI, Libera, BCsicilia, molte giovani associazioni come Thàlia APS, Trapani per il futuro, Vivere Slow (solo per citarne alcune), nonché comitati civici come Salviamo i boschi Sicilia Orientale, il Comitato Antudo Lentini e il neo costituito Istituto Terra, che raccoglie la protesta spontanea di tanti cittadini e operatori turistici dell’area di San Vito e Castellammare del Golfo. Un totale di 27 gruppi, provenienti da varie province della Sicilia e con storie diverse alle spalle, tutti uniti dalla convinzione che non c’è più tempo da perdere: l’emergenza incendi deve diventare una priorità nell’agenda della politica regionale, così come l’intera questione ambientale.

“Ci sono tante azioni concrete da mettere in pratica, – scrivono le associazioni che aderiscono al Coordinamento – a partire dagli interventi di prevenzione che devono essere eseguiti entro il 15 giugno e non a fine stagione o dall’uso di mezzi di controllo più moderni ed efficaci (tanto per fare qualche esempio), fino ad arrivare a una riforma della Forestale e a una nuova legge quadro per la salvaguardia delle riserve naturali e del patrimonio boschivo. Ma bisogna farlo subito, prima che il dissesto del territorio provocato dai roghi diventi irreparabile.

Per dare forza alle proprie richieste il Coordinamento ha anche lanciato una petizione su Change. Org che, grazie alla collaborazione tra promotori di altri appelli simili comparsi nei giorni scorsi in piattaforma, ha già raggiunto più di 40.000 firme. La conferma che i cittadini sono stanchi di promesse e che la richiesta di affrontare l’emergenza incendi in Sicilia come una priorità assoluta è condivisa da una fetta consistente di opinione pubblica.

In questa battaglia di civiltà contro l’arroganza mafiosa di chi tiene in scacco il territorio ad ogni ventata di scirocco, incurante del fatto che con gli incendi, insieme agli alberi, va in fumo anche una parte del nostro futuro, abbiamo intenzione di seguire tutte le vie, comprese quelle legali.

Dopo la denuncia presentata alla Procura di Trapani nel 2017 le associazioni del Coordinamento stanno preparando un nutrito dossier sugli incendi dell’estate 2020 che andrà a integrare il precedente fascicolo. La denuncia questa volta sarà portata avanti da un pool di avvocati di Trapani e Palermo, determinati a seguirne l’iter fino all’auspicabile istruzione di un processo con conseguente costituzione di parte civile delle associazioni e di tutti i soggetti interessati”.

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