Sono passati 47 giorni dal sequestro dei pescherecci di Mazara del Vallo, con a bordo 17 marittimi, da parte delle Forze Navali dell’Esercito Nazionale Libico guidate dal Generale Haftar. Salvatore Quinci, Sindaco di Mazara del Vallo: “Le condizioni di salute dei pescatori sono buone”. L’appello della madre di uno dei pescatori sequestrati per riavere accanto il proprio caro il prima possibile.
Diciotto Pescatori di Mazara del Vallo (8 italiani, 6 tunisini, 2 senegalesi e due indonesiani) ancora prigionieri delle forze armare di Haftar a Bengasi, una vicenda che ha scatenato reazioni della comunità di Mazara del Vallo e non solo. Dopo un primo momento in cui la pandemia era al centro della cronaca regnava un innaturale silenzio intorno alla disavventura dei pescatori, ma poi le manifestazioni dei familiari, dei sindacati e l’impegno del primo cittadino Salvatore Quinci hanno acceso un faro sulla vicenda. Una scossa per tutta l’Italia, perché dei lavoratori sono stati sequestrati durante l’espletamento del proprio lavoro e poi utilizzati presumibilmente per ragioni politiche, forse per tentare di far rialzare la stella cadente di un Generale che sembra esser accantonato e fuori dai “giochi” interni alla Libia.
Vicende politiche o no, persone che si sudano il salario e che stanno molte volte lontano dalle famiglie per ragioni di lavoro sono in una condizione di ostaggio, le loro famiglie disperate e un’intera comunità incredula e preoccupata.
Della vicenda e dello stato di salute dei pescatori abbiamo parlato ieri con il Sindaco Di Mazara del Vallo Salvatore Quinci ed oggi abbiamo raggiunto i familiari che si trovano da giorni davanti Montecitorio (Marco Marrone, armatore, Rosetta Ingargiola, mamma di Pietro Marone uno dei pescatori sequestrati comandante della Medinea.