Una lettera dell’Assessore allo Sport del Comune di Palermo al Governo Conte per mettere in evidenza l’importanza attività sportive, di palestre, piscine e centri natatori nella società italiana, sia dal punto di vista economico che educativo, quindi criticabili le misure del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che ne prevede la sospensione.
Paolo Petralia Camassa, Assessore allo Sport del Comune di Palermo indirizza una lettera Al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte Al Ministro per lo Sport Vincenzo SpadaforaAl Ministro della Salute Roberto Speranza Al Ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, per sottolineare che il DPCM colpisce un settore produttivo italiano, attività sportive, di palestre, piscine e centri natatori, “che ha saputo adottare misure efficaci e responsabili nel contrasto alla diffusione epidemica da Covid-19”.
L’Assessore a suffragio delle sue parole porta die dati statistici che ci dicono “che oggi proprio le palestre, le scuole di danza, le piscine e i centri sportivi polivalenti sono luoghi dove vi è un controllo costante sulla sicurezza proprio in virtù del senso di responsabilità dimostrato nell’applicazione delle misure medico- sanitarie da gestori, formatori, collaboratori sportivi, utenti e tesserati di A.S.D, SSD e enti sportivi”.
“Tenuto conto di questi aspetti – continua Petralia Camassa -, e anche alla luce di un monitoraggio consapevole e continuo delle strutture sportive, il sostanziale divieto delle attività sportive risulta essere particolarmente dannoso sia sotto un profilo economico-sociale che educativo.
Il settore dello sport, che vede impegnate centinaia di migliaia di professionisti, è inoltre uno dei più rilevanti settori produttivi italiani, ma anche il settore che, al pari della scuola, interviene sul percorso educativo, di crescita sociale e fisica dei cittadini.
Come noto, è testato scientificamente che praticare sport è fondamentale per il benessere psicofisico e, inoltre, aumenta le difese immunitarie”.
“Ritornando ai professionisti del settore – sempre l’Assessore -, sono donne e uomini che hanno profuso il loro straordinario impegno e capacità economiche per la riapertura di centri sportivi, scuole di danza e piscine nel pieno rispetto dei protocolli per la tutela della salute.
Da amministratori pubblici responsabili della tutela dello Sport nei nostri territori seguiamo con estrema apprensione e preoccupazione l’andamento dei contagi da Covid-19 e siamo consci del fatto che nuove misure restrittive siano senza dubbio necessarie per contrastare la recrudescenza del Virus nel nostro Paese”.
“Tuttavia riteniamo necessario portare alla vostra attenzione che la misura appena assunta nei confronti dello Sport e delle attività sportive produrrà effetti economici disastrosi per un settore già duramente provato, e soprattutto, priverà i nostri concittadini di un importantissimo strumento di condivisione e riavvicinamento sociale, grande strumento contro l’emarginazione sociale soprattutto tra i giovani e giovanissimi nel pieno rispetto del distanziamento fisico.
Aderendo con convinzione e spirito di servizio alla “leale e fattiva collaborazione tra le Istituzioni della Repubblica” – alla quale ha richiamato nel suo discorso di ieri il Capo dello Stato- al fine di “difendere il bene primario della vita, contenendo il contagio e affrontandone le conseguenze, sanitarie, sociali, economiche”:
– consideriamo opportuna e necessaria una revisione di questa disposizione, al più presto, affinché palestre, piscine , scuole di danza , centri sportivi polivalenti e affini possano riaprire prima del termine di efficacia del Decreto, soprattutto se le analisi di tracciamento del contagio delle ultime due settimane confermeranno la bassa, o nulla, incidenza dei luoghi di pratica dello sport nella diffusione epidemica;
– chiediamo, nelle more della riapertura delle palestre , piscine, scuole di danza, centri sportivi polivalenti e affini , un’immediata attivazione di ammortizzatori sociali ed economici concreti ed efficaci, per tutte le lavoratrici e i lavoratori dello sport, con particolare attenzione ai soggetti professionali la cui attività è caratterizzata da intermittenza, occasionalità e precarietà, che hanno avuto a loro carico spese di affitti delle strutture sportive.
– Farsi carico delle spese di sanificazione imposte dalle diverse Federazioni sportive alle squadre affiliate, spese che sono entrate nell’alveo dei costi fissi delle squadre professionistiche.
– Si richiede inoltre l’assoluta necessità di prevedere un fondo destinato all’impiantistica sportiva in modo tale da poter adeguare le strutture sportive alle norme anti-Covid e al fine di assicurare una maggiore sicurezza degli impianti nel loro complesso.
“Nella certezza di poter contare sulla Vostra piena considerazione di quanto espresso, rinnoviamo la nostra disponibilità a concertare misure per rendere ancora più efficaci e sicure le riaperture delle strutture sportive delle nostre città” conclude Paolo Petralia Camassa – Assessore allo Sport, Comune di Palermo.