Mafia, processo “Scrigno”: interrotta l’attività del perito, ordine della Procura di Palermo
Il perito incaricato della trascrizione delle intercettazioni depositate nel processo in corso di svolgimento dinanzi al Tribunale di Trapani, scaturito dall’operazione antimafia dei Carabinieri denominata “Scrigno”, non avrebbe riportato fedelmente il contenuto di dialoghi intercettati nel corso delle indagini. La segnalazione è arrivata lo scorso 12 novembre al presidente del collegio giudicante, giudice Daniela Troja, questa nella giornata di ieri ha deciso lo stop dell’attività del perito. Con lo stesso provvedimento la presidente Troja ha anticipato al prossimo 19 novembre l’udienza del processo che era prevista per il prossimo mese di dicembre. La Procura di Palermo ha fatto presente che già nelle trascrizioni depositate dal perito incaricato dal Tribunale , sono emerse alcune discrasie. Tre in particolare i punti fatti rilevare dai pm della Dda di Palermo, Luisa Bettiol, Gianluca Deleo e Claudio Camilleri, i magistrati che coordinato le indagini: difformità tra numerose espressioni contenute nella relazione peritale e il contenuto della registrazione dei dialoghi delle conversazioni ambientali; la confusa identificazione degli interlocutori nello stesso progressivo, che rende assai problematico l’attribuzione delle frasi agli stessi dialoganti; la evidente mancata comprensione da parte del perito di espressioni dialettali il cui significato viene del tutto stravolto. Nel dibattimento è cruciale proprio il contenuto dei colloqui intercettati nei luoghi dove gli indagati erano soliti incontrarsi. La Procura di Palermo ha rappresentato al collegio giudicante del processo che a queste conclusioni i magistrati sono pervenuti dopo un ascolto a campione svolto sulle trascrizioni che intanto sono risultate già depositate. Da qui ad avviso dei pm la necessità di interrompere le operazioni di trascrizione affidate al perito. Con molta probabilità i giudici procederanno anche loro ad un ascolto delle conversazioni comparandole con le trascrizioni consegnate. La presidente Troja ha disposto, oltre che l’anticipazione dell’udienza, anche la interruzione della perizia e la consegna da parte del perito incaricato di tutti i supporti informatici che gli erano stati consegnati. In udienza dovrà esserci lo stesso perito. Tra gli imputati del processo in corso a Trapani c’è l’ex deputato regionale del Pd, Paolo Ruggirello. Intanto il prossimo 20 novembre a Palermo verrà pronunciata la sentenza riguardante il troncone della stessa inchiesta antimafia e che vede alla sbarra gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato. Tra loro ci sono i famigerati boss Franco e Pietro Virga, figli dell’ergastolano Vincenzo Virga, capo della mafia trapanese, l’ex consigliere comunale Franco Orlando, tutti già in precedenza condannati per associazione mafiosa e che i carabinieri hanno scoperto essere tornati ai loro posti nell’organigramma di Cosa nostra trapanese. Loro sono coinvolti anche in reati relativi al voto di scambio politico mafioso.