TRAPANI. “Ancora molte le criticità della sanità siciliana tanto da non potere rimanere silenti per le quotidiani notizie sulla gestione dell’emergenza, sempre più preoccupanti nella nostra provincia”. Si legge in una nota della Base Riformista di Trapani.
“Certamente aver iniziato, seppur in ritardo, lo screening sul territorio è importante per individuare gli asintomatici e bloccare la diffusione del contagio, ma ciò non risolve il problema della gestione delle strutture sanitarie.
Le attese lunghissime per i tamponi che prolungano notevolmente la quarantena, l’impossibilità di tracciare i contatti dei positivi, la difficoltà ad avere un’assistenza minima da parte dei positivi sintomatici che non vengono ospedalizzati, sarebbero già sufficienti per spiegare perché ci troviamo in zona arancione.
Tuttavia a preoccupare è la condizione degli ospedali: tutto il sistema ospedaliero della nostra provincia è fuori controllo.
Bisogna, con la massima umiltà, ascoltare gli appelli dell’Ordine dei medici e del sindacato infermieri che hanno evidentemente le idee molto più chiare sulle condizioni di lavoro e quindi sull’offerta sanitaria che in questo momento così grave viene garantita nella nostra provincia.
In un quadro già impietoso, con il Covid Hospital pieno ed i malati per giorni in attesa al Pronto Soccorso di Trapani, non si possono dimenticare neppure tutti gli altri malati che si trovano costretti a rimandare terapie ed interventi e che nella nostra provincia subiscono ancora di più i disagi delle scelte sbagliate degli ultimi anni.
Insistere sullo smantellamento dell’Ospedale di Castelvetrano significa non avere una visione completa dell’offerta sanitaria da garantire e conoscenza della morfologia del territorio provinciale, così come non garantire i servizi minimi a Pantelleria dove non è pensabile che una bambina con il braccio rotto rimanga per giorni in attesa dell’ortopedico e sia costretta dopo a prendere un aereo per essere operata a Trapani.
Certo vivere in un’isola significa affrontare alcuni disagi, ma non essere capaci di valorizzare un ospedale di frontiera è davvero molto grave, un ospedale che pur avendo la deroga permanente sul Punto Nascita non riesce a riaprirlo per le inadempienze regionali, costringendo mamme e bambini a viaggiare nonostante la situazione di emergenza.
Ipotizzare l’apertura oggi di nuovi padiglioni presso l’ospedale di Marsala, non solo non è rassicurante, ma è l’ammissione del fallimento di un governo regionale che ha avuto mesi per prepararsi alla seconda ondata e a parte qualche passerella elettorale come sul San Biagio, non ha fatto nulla.
Ciò che appare evidente è l’inadeguatezza del governo regionale e dell’Ass. Razza a gestire l’ordinario, figuriamoci una pandemia.
Occorre cambiare passo adesso: potenziare i reparti, aumentare i posti letto, assumere il personale.
Il diritto alla salute – conclude la nota – e alle cure va tutelato sempre ed è imprescindibile che il Partito Democratico partendo dai circoli costruisca una posizione provinciale, impegnando tutti i suoi rappresenti nelle istituzioni”.