A giorni in Sicilia decine di discariche potranno essere cancellate dall’elenco di quelle insicure, questo grazie alla convenzione stipulata con l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e il dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale dell’Università La Sapienza di Roma, per effettuare l’analisi di rischio dei siti, invece per gli altri siti bisognerà intervenire con lavori di messa in sicurezza.
Questo fa parte dell’ultima fase per la chiusura definitiva delle 511 vecchie discariche sparse per la Sicilia. Un percorso che è stato indicato in una delibera approvata dal governo Musumeci, su proposta dell’assessore all’Energia Alberto Pierobon. In sintesi la Regione sta lavorando per arrivare alla soluzione del problema che si trascina da decenni.
Discariche nate, quando la normativa ambientale era più permissiva, cioé nei decenni passati, ma una volta esaurite sono venute a mancare regole e risorse per la loro chiusura definitiva. Problema che come sempre riporta l’attenzione al settore rifiuti che sta vivendo un altro periodo di crisi, un periodo che sta diventando regola.
Ma ritornando alle discariche si segnalano dichiarazioni dell’Assessore Pieronbon, che afferma: «Serviranno ingenti risorse e per questo stiamo anticipando l’attività da svolgere in chiave strategica. Attraverso un confronto con le altre Regioni stiamo individuando il costo medio per ettaro dei lavori a vari livelli di bonifica. In questo modo, una volta avuta contezza della dimensione dei siti su cui intervenire, avremo anche una stima accurata delle somme necessarie e potremo avviare un confronto col ministero, per ottenere le risorse e chiudere la partita nel più breve tempo possibile».