Ecco i verbali di Ettore Morace

“Mare Monstrum”: i pm nel processo contro l’ex sindaco Fazio producono i verbali con i quali l’armatore della Liberty Lines ha descritto le fasi della corruzione

Quella di ieri è stata una udienza tecnica ma rilevante del processo dove è imputato di corruzione, traffico di influenze e rivelazione di segreto d’ufficio l’avv. Girolamo Fazio, ex sindaco di Trapani ed ex vice presidente della commissione antimafia regionale, nel periodo in cui è stato deputato all’Ars. La pm Brunella Sardoni ha infatti depositato nel faldone processuale i verbali sottoscritti dall’ex armatore della compagnia di navigazione Liberty Lines, leader nel trasporto marittimo veloce, Ettore Morace, e che sostennero a suo tempo la richiesta di patteggiamento della sua condanna a 18 mesi, accolta dal gup nel luglio 2018.

Il deposito dei verbali è avvenuto con il consenso della difesa dell’ex sindaco, i difensori di Fazio si sono comunque riservati il diritto a sentire Morace come proprio teste. Verbali rilevanti. Morace nel maggio 2017 finì arrestato assieme all’allora deputato Fazio nell’ambito della maxi indagine “Mare Monstrum” coordinata dalla Procura distrettuale di Palermo e condotta dai Carabinieri del Reparto Operativo di Trapani, la cosiddetta “tangentopoli del mare”. “Fazio – ha messo a verbale Morace jr – si proponeva come soggetto in grado di risolversi i problemi della società, ansioso com’era di accreditarsi ai miei occhi (che da poco avevo assunto la guida della società) quale indispensabile risorsa per la spa Liberty Lines…Come prezioso ed insostituibile collaboratore consulente aziendale in grado di muoversi a favore della società sul piano politico ed istituzionale così da evitare che con la sostituzione dell’amministratore delegato cioè con il mio subentro a mio padre nella carica (Vittorio ndr) la società facesse a meno di lui. Io per lui ero il figlio del suo migliore amico”. Morace ha ammesso che Fazio gli mandò le foto di alcuni esposti anonimi pervenuti contro i Morace alla commissione regionale antimafia, della quale era vice presidente, mentre era presieduta dall’attuale Governatore Musumeci. O ancora ha parlato di come l’allora deputato regionale Fazio si occupò della concessione di una banchina alla Liberty Lines, dove creare il cantiere navale della società. Le indagini condotte dai carabinieri di Trapani avrebbero accertato che per questo aspetto l’onorevole Mimmo Fazio si diede parecchio da fare pretendendo addirittura dall’assessorato regionale alle Attività Produttive di non trasferire l’ingegnere Pietro Re da direttore dell’Irsap di Trapani, proprio perché a questo era stato fatto carico di risolvere il problema. Ad apertura di udienza il presidente del collegio, giudice Agate, ha informato le parti che si è modificata la composizione del collegio, non più composto con i giudici Nodari e Badalucco, ma con i giudici Marrocoli e Bandiera. Sono stati sentiti i carabinieri Salvatore Orlando e Vito Ferrara, a proposito di una perquisizione eseguita presso l’azienda Fazio Wines, ed ancora in merito all’uso da parte dello stesso Girolamo Fazio di una “Mercedes” intestata alla compagnia di navigazione. Si è trattato di chiarimenti chiesti dalla difesa. Poi l’imputato ha chiesto al Tribunale di voler fare delle dichiarazioni spontanee relativamente a quelle accuse relative al proprio doppio interessamento in favore della ditta Stefania Mode per ottenere la modifica della destinazione d’uso di un immobile, “Palazzo Europa”, ubicato nell’Area Sviluppo Industriale di Trapani. Fazio si sarebbe mosso contemporaneamente da consulente legale dell’azienda e da deputato regionale, proponendo un disegno di legge per favorire tale modifica. Consulente della ditta sarebbe diventato a ridosso dell’iniziativa parlamentare, sostituendo il consulente legale storico della Stefania Mode, l’avv. Scontrino. Fazio ieri in aula ha raccontato come e perché si occupò di questa vicenda, partendo dal giorno in cui Aldo Carpinteri, amministratore delegato della società, e tale Marco Giani si presentarono e gli raccontarono cosa avevano intenzione di fare con quella struttura avendo fino a quel momento utilizzato per la logistica della società una struttura diventata piccola, nella frazione di Nubia. Una lunga dichiarazione quella di Fazio, in risposta ai contenuti delle audizioni raccolte dai giudici lo scorso 21 ottobre, quando furono sentiti quattro dirigenti Irsap e della Regione. Prossime udienze il 10 Febbraio quando saranno ascoltati alcuni ufficiali dei carabinieri che hanno partecipato alle indagini e il 10 marzo, quando verranno invece sentiti Carpinteri (anche lui ha patteggiato con una condanna a 18 mesi le accuse di corruzione), e l’avv. Scontrino.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.