Il Consiglio dei Ministri ha pubblicato con un decreto legge le nuove misure per il natale. Zona rossa dal 24 al 6 gennaio, zona arancione nelle giornate del 28, 29, 30 e 4 gennaio
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha illustrato poco fa la nuova stretta del Governo voluta per fronteggiare la diffusione del Covid-19 durante il periodo delle festività natalizie. Nel decreto legge, varato dal Consiglio dei Ministri di questa sera, è prevista una zona rossa per tutto i Paese dal 24 al 6 gennaio, con alcune deroghe. “Abbiamo già messo a punto tutte le misure di ristoro per le attività coinvolte. I ristori saranno rapidi, direttamente sul conto corrente e sono accompagnati dalla sospensione degli adempimenti fiscali. “Chi subisce danni economici – ha affermato Conte – deve essere subito ristorato. Questo decreto legge comprende un ristoro pari a 645 milioni per bar e ristoranti che sono costretti alla chiusura, per un ristoro pari al 100% del fatturato. Ringrazio il parlamento per la sua attività volta a rafforzare il regime degli interventi a favore delle categorie coinvolte dalle restrizioni, sia con l’aiuto della maggioranza che dell’opposizione”.
“Da gennaio oltre che per ristoranti e bar avremo possibilità di intervenire anche su altri settori in modo da non avere disparità di trattamento. Vediamo la fine di questo incubo, il 27 dicembre sarà Vaccine Day europeo. Certo non risolveremo tutto in un giorno ma nei primi mesi del 2021 con il piano vaccinale chiuderemo questo triste capitolo”.
Dal 21 dicembre al 6 gennaio vietato ogni spostamento tra regione.
Zona rossa: Aperti supermercati, tabaccherie, beni alimentari e di prima necessità, farmacie e parafarmacie, edicole, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Chiusi negozi, centri estetici, bar e ristoranti. Consentita dalle 5 alle 22 la visita ad amici o parenti (max 2 persone), i figli minori di 14 anni, le persone con disabilità e conviventi non autosufficienti sono esclusi dal conteggio.
Zone arancione: chiusi bar e ristoranti. Aperti negozi fino alle 21. Consentiti gli spostamenti all’interno del proprio comune, deroga per i piccoli comuni fino a 5 mila abitanti in un raggio di 30km, ma senza poter andare nei capoluoghi di provincia.
“Un sistema liberal-democratico non controlla nelle case dei suoi cittadini, ma noi controlleremo la mobilità di essi. Tutto si baserà sulle autocertificazioni fornite dai cittadini che dichiareranno dove sono diretti. Questo governo – ha concluso Conte rispondendo alle domande dei giornalisti – ha a cuore la ripresa dell’attività didattica in presenza per tutti i gradi scolastici. Abbiamo programmato la ripartenza per il 7 gennaio e vi stiamo lavorando alacremente con tutti i ministri e gli enti amministrativi, proprio per intervenire su tutti i settori, dal trasporto pubblico alla differenziazione degli orari”.
Eccole nuove misure nel dettaglio: