Sulla questione depositi di rifiuti radioattive nel territorio trapanese interviene anche FareAmbiente di Alcamo con una nota firmata dal Presidente Anna Lisa Guggino, che pubblichiamo:
“Nella notte tra il 4 e il 5 gennaio, appena avuto il nulla osta dei Ministeri competenti, è stata pubblicata, contestualmente al progetto preliminare, la Carta Nazionale delle aree potenzialmente idonee per il deposito e per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi italiani, ossia i luoghi dove mettere in totale sicurezza, non solo le scorie provenienti dai 4 reattori dismessi, che così potranno definitivamente completare il decommissioning, ma anche quelli provenienti dalla medicina nucleare. I siti potenzialmente idonei vengono indicati secondo una scala di priorità e quelli individuati in Regione Sicilia non rientrano tra i siti ad alta priorità.
Dalla data di pubblicazione, sarà aperta una fase di consultazione pubblica, che durerà 60 giorni durante la quale tutti i soggetti interessati potranno presentare le loro osservazioni e alla fine della quale, vi sarà un seminario nazionale, al quale saranno invitati tutti i soggetti coinvolti ed interessati, come le regioni, gli altri enti locali e tutti i soggetti portatori di interessi qualificati, come le associazioni ambientaliste come portatori di interessi collettivi, che potranno formulare osservazioni, approfondimenti e proposte tecniche relative sia al Deposito Nazionale che al previsto Parco Tecnologico, in modo da avere la certezza che vi sia piena rispondenza delle aree individuate ai requisiti tecnici richiesti e fissati dalla Guida emanata dall’ente di controllo, nel caso di specie l’Ispra.
Al momento la nostra nazione si trova in difetto oltre che in estremo ritardo con quanto richiesto dalla Direttiva EURATOM 2011/70, e i cittadini sono assolutamente ignari su un tema tanto rilevante a causa dell’inerzia di chi avrebbe dovuto ottemperate “all’obbligo sociale” di informare la comunità nazionale.
Pertanto come FareAmbiente, invitavamo chi è legittimamente preposto, ossia la Sogin, a porre in essere, seppur fuori tempo, adeguate campagne informative che se fossero state attuate di certo avrebbero creato la base di una cultura energetica, comprendente ogni suo aspetto, finanche lo smaltimento delle scorie, solo in questo modo, oggi non avremmo avuto il problema di localizzare un sito che però nessuno vuole nel “proprio giardino”!
Nelle prossime settimane, FareAmbiente si attiverà, come ha già prontamente dichiarato il Presidente Vincenzo Pepe, affinché possano esserci specifiche interrogazioni parlamentari e puntuali osservazioni alla proposta progettuale delle quali la Carta Nazionale delle aree idonee per il deposito e per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi italiani dovrà tenere conto”.
La note si conclude con: “FareAmbiente c’è!”.