Dopo «Il ricordo che se ne ha» (2017, Màrgana edizioni), Mariza D’Anna torna con un romanzo, ideale seguito del primo, dal titolo “La casa di Shara Band Ong – Tripoli”, (collana Cristalli di Sale), sempre per Màrgana edizioni.
Nel libro l’autrice, giornalista professionista de La Sicilia, ripercorre l’infanzia della piccola Tea che, con i genitori, insegnanti nel liceo italiano e il fratello Aldino, abita al quarto piano del palazzo che si trova Shara Band Ong al numero 56. Il legame con quella terra, diventata la loro patria, è antico. Francesco, il bisnonno di Tea era stato il proprietario di una azienda agricola a cento chilometri dalla capitale, acquistata nella seconda metà degli anni Venti quando l’Italia fascista lanciò l’idea della Quarta sponda da colonizzare per dare lavoro agli italiani al di là del mare.
A Tripoli, in quel palazzo di quattro piani, in stile razionalista, tra la Cattedrale e il palazzo reale, abitano famiglie di diversa origine e provenienza: arabi, ebrei, italiani, inglesi, maltesi. Una koiné multietnica che vive in spensierata armonia. I bambini, finiti i compiti, giocano nel cortile quadrato, si scambiano le visite e vanno insieme al suk a comprare piccole paste dolcissime. Nella narrazione, nella quale si intrecciano amori, amicizie, gioie e disgrazie, non tutto è fedele memoria della realtà tuttavia, raccontando gli anni che passano, l’autrice ricostruisce la sua leggenda privata, comune a tanti bambini nati nell’ex colonia. L’armonia della famiglia italiana, piena di speranze e di aspettative, si infrange con la presa del potere del colonnello Gheddafi che, nell’ottobre del 1970, caccia dalla Libia i ventimila italiani che vi abitano, facendoli profughi di un Paese nel quale non faranno più ritorno.
Dal romanzo è stato tratto un spettacolo di tetro musicale con il libretto di Mariza D’Anna e del drammaturgo Guido Barbieri, musiche originali di Carla Magnan e Carla Rebora, duo pianistico Biondi-Bruniali, regia di Maria Paola Viano, che sarà messo in scena, appena i teatri riapriranno, a Trapani per l’Associazione degli Amici della Musica, a Genova, Como, Livorno e altri teatri del nord Italia.
Biografia Mariza D’Anna
Mariza D’Anna ha vissuto a Tripoli fino all’età di nove anni. Con la famiglia si è trasferita a Roma e poi a Genova dove si è laureata e ha esercitato la professione di avvocato e di insegnante di discipline giuridiche ed economiche. Giornalista professionista dal 1995, ha collaborato con la Rai e altre testate nazionali per approdare al giornale «La Sicilia» dove tutt’ora lavora. Ha pubblicato il romanzo Specchi (Edizioni Nulla Die, 2015), Il ricordo che se ne ha – Biar Miggi (Màrgana edizioni, 2017) e con la stessa casa editrice un racconto in Polifonia trapanese (2018).