Il Direttivo della Camera Penale di Trapani ha dichiarato lo stato di agitazione. Le motivazioni risiedono nelle ragioni collegate al portale del processo penale telematico, che non funziona a dovere: “disconnessioni e ripetute richieste di accredito che ne rendono spesso impossibile l’utilizzo, oltre alle ripetute sospensioni del servizio per necessità di aggiornamento; ma non solo infatti il portale presenta, inoltre, gravissimi limiti tecnici tra i quali si indicano, senza pretesa di esaustività:
- il mancato coordinamento rispetto al registro “modello 21” con la conseguenza che il difensore di fiducia o d’ufficio non può utilizzare il portale sino a che la sua nomina non sia stata “inserita” e il fascicolo non rientri tra quelli disponibili;
- l’impossibilità di utilizzare il portale per le nomine relative a procedimenti iscritti a “modello 21bis” (Giudice di Pace), senza che tale impossibilità sia in alcun modo segnalata e a fronte della chiara previsione del DM che prevede il deposito di tutte le nomine a mezzo portale quale modalità esclusiva;
- l’impossibilità di caricare file di dimensioni superiori a 30 megabyte, che è insuperabile per file indivisibili di dimensioni superiori come quelli aventi contenuti multimediali, audio o video;
- l’impossibilità di ricevere nomine relative a persone di minore età, non essendo possibile inserire la relativa data di nascita;
- la necessità che gli atti di nomina vengano “lavorati” ed inseriti nel fascicolo di destinazione da un operatore con la concreta possibilità di asincronia tra il momento dell’attestazione di deposito rilasciata al difensore e la visibilità di tale nomina da parte di chi, in ipotesi, stia procedendo ad una notificazione;
- la difficoltà di lettura da parte del sistema di file che contengano abbreviazioni o caratteri speciali con la possibilità che, salvo l’intervento dell’operatore, vengano rifiutati atti di nomina perfettamente validi e leggibili.
“Tali problemi mortificano l’Avvocatura” si sottolinea nella delibera uscita dall’assemblea del 25 febbraio del Direttivo Camera Penale di Trapani, ed inoltre “tali problemi, oltre a rendere inutilmente difficoltoso l’esercizio quotidiano della professione, incidono concretamente sul sistema dei termini processuali, come quelli previsti dagli artt. 408 e 415 bis c.p.p., al punto di rappresentare grave e inaccettabile compressione dei diritti difensivi”.
Da qui lo stato di agitazione degli avvocati penalisti trapanesi, già proclamato dal Direttivo e ribadito dall’assemblea dei soci, “riservandosi ogni ulteriore forma di protesta all’esito dell’assemblea degli iscritti che verrà convocata nel termine di giorni 30 a decorrere dalla data di pubblicazione della delibera, ma offre la disponibilità della Camera Penale di Trapani ad essere audita e a collaborare con le Istituzioni per la ricerca di soluzioni di buon senso, diverse da quelle attuali ed infine chiede che il Ministro della Giustizia assuma ogni iniziativa utile a garantire che le modalità di deposito telematico degli atti del processo penale rappresentino semplice facoltà e ogni iniziativa utile ad assicurare la piena ed agevole funzionalità del portale del processo penale telematico disponendo, fino ad allora, la permanenza di un doppio binario”
“Che il Ministro della Giustizia assuma iniziative volte a dare indicazioni al DGSIA affinché cessi il periodico invio di circolari di aggiornamento aventi natura “normativa” anziché meramente organizzativa e ad esclusivo uso interno dell’Amministrazione”.