CASTELLAMMARE DEL GOLFO. In tanti nei giorni scorsi si sono espressi sulla ormai nota querela per diffamazione nei confronti del Presidente del Circolo Metropolis Paolo Arena. La querela, avanzata dal Sindaco di Castellammare Nicola Rizzo, a dire del Circolo Metropolis, per la richiesta avanzata da Arena durante l’incontro pubblico del 5 luglio in villa Comunale, in occasione dell’uscita pubblica del neo costituito Forum Antimafia nato in seguito all’operazione antimafia che ha scosso la città “Cutrara”.
In questi giorni associazioni e semplici cittadini hanno manifestato solidarietà a Paolo Arena, definendo quello subito un vero e proprio “attacco all’Articolo 21 della Costituzione”.
L’argomento è finito anche nel consiglio comunale dello scorso 16 marzo. In particolare il Consigliere di minoranza Nicolò Coppola, ha chiesto al Sindaco di valutare il ritiro della querela per “il bene della città”.
“Questo consiglio non bay passare una vicenda che sta scatenando interventi e coinvolgimenti su una questione che oltre a essere sua, investe pesantemente la vita istituzionale e politica della città. La querela di cui si parla ha l’effetto di fare apparire lei in primis e poi questa città come una realtà che vuole mortificare il libero confronto che è l’essenza della civile convivenza e della democrazia. Si mette in discussione l’articolo 21 della costituzione – ha affermato Coppola in Consiglio Comunale – per effetto della denuncia per diffamazione nei confronti non di una persona ma del rappresentante dell’associazione Metropolis da sempre presente nella vita della città per la quale da posizione spesso scomoda ha condotto tante battaglie a difesa della legalità. Non conosciamo le motivazioni che hanno portato alla denuncia, però stasera mi permetto di dire che di tutto quello che sta producendo la querela non ne sentivamo proprio il bisogno.
Subito dopo quel triste 16 giugno, ognuno di noi, partiti e gruppi politici – sottolinea Coppola – abbiamo avuto modo di esprimere liberamente le nostre posizioni, passando dall’invito alla autosospensione alla richiesta di dimissioni, tutte posizioni legittime alla luce di una vicenda giudiziaria grave. Non so cosa sia stato detto in quella assemblea pubblica alla quale si lega la sua reazione. Il rispetto delle posizioni sta però alla base della nostra civile convivenza, vanno rispettate tutte le posizioni, compreso la sua che sta affrontando il pesante viatico del giudizio penale che è in corso. Mi permetto – ha affermato Coppola – di chiederle di valutare la possibilità di non andare avanti con questa querela che non serve esattamente a nessuno, dobbiamo recuperare per il bene della città qualunque equivoco sul libero confronto mettendo al primo posto ancora una volta il bene comune per la quale è necessario che ci siano anche le critiche e le diverse posizioni, perché sono tutte essenziali. La invito perciò a valutare, – ha concluso Coppola – la possibilità di favorire con il ritiro della querela la civile convivenza alla quale tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo”.
Il Sindaco Nicola Rizzo ha accolto l’invito dell’ex Sindaco Coppola a valutare il ritiro, ma ha inoltre spiegato che “si tratta di una vicenda personale che non riguarda la richiesta di dimissioni”. Da quanto appreso, però, la vicenda nasce dall’uscita pubblica del Forum Antimafia organizzato in Villa Comunale lo scorso 5 luglio. Ma il Sindaco Rizzo mette le mani avanti e precisa la natura diversa della querela. “In merito al discorso della querela, – ha affermato il Sindaco in consiglio Comunale – dico semplicemente una cosa: preciso che la querela non è relativa ad una problematica di natura politica, cioè riferibile al fatto che io avrei querelato per il fatto che sono state chieste le mie dimissioni, perché in tante circostanze, anche qua dentro, in questa aula, sono state chieste e sono state fatte valutazioni di carattere politico. Non mi pare che io mi sia adoperato per andare a querelare i soggetti che chiedevano le mie dimissioni. In un contesto politico ci sta tutto e lo rispetto fino in fondo. Sono prima di tutto io ad essere rispettoso delle regole, rispettoso della libertà di parola che non si limita solo all’articolo 21. È una vicenda che tra l’altro è scaturita mesi fa. Oggi probabilmente farei anche altre valutazioni, però è una vicenda di carattere esclusivamente personale e, in quanto personale, io ho il dovere essendo seguito da legali, di confrontarmi con loro e stabilire ai fini della mia tutela, prima di tutto della mia famiglia, se è il caso di procedere al ritiro della querela. Farò questo passaggio, poiché me lo state chiedendo, me lo sta chiedendo il consigliere Coppola. Sulla decisione chiaramente avrò un confronto serio con i legali, per stabilire se procedere in tal senso oppure rimanere sulle mie posizioni.”
Nel merito della vicenda nei giorni scorsi sono intervenuti anche il movimenti politico Cambiamenti e il locale Circolo del Partito Democratico con una nota congiunta. “Una democrazia è sana quanto più sono presenti e vive le voci critiche e le opposizioni. La politica, tanto più quella di governo, deve sempre auspicare di avere qualcuno che la critichi e qualora necessario la contesti e la contrasti. Non siamo disposti ad accettare attacchi al diritto di critica nella nostra comunità e invece, – sottolineano in una nota Cambiamenti e il Partito Democratico locale – nostro malgrado, la querela sporta dal Sindaco a un rappresentante dell’impegno civico e dell’associazionismo, ci fa percepire quella libertà violata. Non cogliamo offese nella critica politica sollevata al sindaco ma crediamo che un primo cittadino debba avere la capacità di ascoltare e se necessario fare sue le critiche. Questa via appena intrapresa dal Sindaco rischia di essere letta dalla cittadinanza come un monito ad astenersi dal criticare il suo operato, col risultato che molti, da oggi in poi, ci penseranno due volte prima di esprimere un giudizio politico nei confronti dell’amministrazione comunale. Una situazione di questo tipo è per noi estremamente grave per le ricadute che ha sul confronto democratico e per questo assolutamente inaccettabile e da condannare. Non è questo il clima politico e sociale che desideriamo per Castellammare e invitiamo il Sindaco Rizzo – concludono – ad una profonda riflessione rispetto a questo grido d’allarme che il Partito Democratico e l’Associazione Cambiamenti, come tanti altri gruppi, associazioni e singoli cittadini, stanno inviando in questi giorni”.