di Marco Bova
MAZARA DEL VALLO. Il comandante del peschereccio Aliseo, Giuseppe Giacalone, ferito in un mitragliamento libico è in quarantena volontaria con il figlio dopo un incontro alla Regione Siciliana con l’assessore alla pesca Toni Scilla, risultato positivo al covid. I due marittimi avevano raggiunto il capoluogo assieme ad un altro armatore, Luciano Giacalone, e adesso tutti e tre – come apprende AGI – si trovano in quarantena volontaria in attesa dell’esito dei tamponi.
Saranno eseguiti venerdì invece i rilievi dei carabinieri del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) di Messina a bordo del peschereccio Aliseo, colpito dalle mitragliate di una motovedetta libica lo scorso 6 maggio e rientrato alcuni giorni dopo a Mazara del Vallo. Nei giorni scorsi il comandante Giuseppe Giacalone aveva minacciato di “incatenarsi davanti alla Guardia costiera” se non gli avessero restituito l’Aliseo entro oggi, in tempo per salpare verso Malta per trainare le gabbie di allevamento dei tonni. Il motopesca è tuttora ormeggiato lungo la banchina Ammiraglio Francese del porto nuovo, sotto sequestro preventivo disposto dalla Procura di Roma (sostituto procuratore Rita Ceraso) che sta indagando sull’agguato in cui è rimasto ferito il comandante Giuseppe Giacalone. Al rientro in Sicilia, l’equipaggio ha ricostruito ai carabinieri della stazione di Mazara del Vallo, l’aggressione subita dai libici, dicendo che “ci hanno sparato almeno 100 colpi addosso”. Danni accertati dai carabinieri della Sis (Sezione investigazioni scientifiche) del comando provinciale di Trapani, che in banchina, la mattina dell’arrivo dell’Aliseo, hanno rilevato la presenza di una cinquantina di fori da proiettile, recuperando alcune delle ogive presenti a bordo. I militari del Ris di Messina invece si occuperanno di estrarre i resti dei proiettili, incastonati nelle lamiere del motopesca e tra i vetri della cabina di comando.
fonte AGI