I Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno arrestato in flagranza di reato due soggetti appena sbarcati al porto di Palermo dalla nave di linea proveniente da Napoli a bordo di un mezzo pesante, rinvenendo quasi 60 chili di hashish all’interno della cabina dell’autoarticolato.
Le Fiamme Gialle del 1° Nucleo Operativo Metropolitano del Gruppo di Palermo, impegnate diuturnamente nel più ampio dispositivo finalizzato alla prevenzione e repressione dei traffici illeciti nell’area portuale, hanno sottoposto a controllo un autoarticolato con a bordo due soggetti originari del capoluogo siciliano, i quali manifestavano evidenti segni di agitazione alla vista dei militari.
L’ispezione del mezzo, grazie anche all’impiego dell’unità cinofila antidroga “Elisir” del Gruppo Pronto Impiego del capoluogo, ha permesso di scoprire e sequestrare l’ingente carico di stupefacente occultato all’interno del vano cabina, stipato in 4 bustoni di plastica e frazionato in 116 blocchetti composti ognuno da 5 panetti da 100 grammi circa cadauno, nonché, a seguito delle conseguenti perquisizioni personali, 1.560 euro in contanti, suddivisi in banconote di piccolo taglio e presumibilmente riconducibili all’attività di spaccio.
Nella flagranza del reato, sono scattate immediatamente le perquisizioni domiciliari presso le abitazioni dei due corrieri che, subito dopo, sono stati tratti in arresto per l’ipotesi di reato ex art. 73 del D.P.R. 309/1990 e associati alla Casa Circondariale Antonio Lorusso-Pagliarelli di Palermo, a disposizione della Procura della Repubblica di Palermo.
A finire in manette i due corrieri, entrambi residenti a Palermo, P.C. di anni 33 – con precedenti per danneggiamento e furto aggravato – e F.R., di anni 49, con precedenti per traffico di sostanze stupefacenti e furto aggravato.
L’attività di servizio d’iniziativa si inquadra nell’ambito della costante azione di controllo assicurata dalla Guardia di Finanza a contrasto dei traffici illeciti che interessano il territorio nazionale, finalizzata, tra l’altro, alla repressione del fenomeno del traffico di stupefacenti, primaria fonte di finanziamento anche della locale criminalità organizzata.