Una conferenza stampa, quella di stamattina tenutasi a Catania, che abbiamo seguito on line, sul programma del Governo Musumeci sui rifiuti. Parole chiave presente, passato e termoutilizzatore.
I dati sulla raccolta differenziata dei rifiuti e sul sistema sono positivi, almeno così ha affermato il Presidente della Regione Nello Musumeci stamattina durante la conferenza stampa tenutasi a Catania per presentare il programma del governo regionale per la politica dei rifiuti. Presenti anche l’Assessore Baglieri il dirigente generale Calogero Foti e il consulente Giuseppe Pollicino. Naturalmente non sono state affrontate le critiche sull’operato della regione e sul Piano Rifiuti.
Musumeci ha paragonato i dati del passato a quelli odierni sottolineando che “nel gennaio 2018 la raccolta differenziata nei Comuni siciliani era ferma al 22 per cento, a fronte di un obiettivo minimo previsto dalla legge del 65 per cento”. Quindi “In tre anni – ha spiegato Musumeci – siamo arrivati al 42 per cento grazie all’impegno dei sindaci e al senso civico dei cittadini”. il presidente della Regione ha individuato delle pecche che non hanno permesso di andare oltre i 60%, pecche tutte da accollare alle tre Città metropolitane (Palermo, Catania e Messina), che vanificano “lo sforzo di quelle realtà in cui si arriva anche al 75 per cento. Sono 162 i Comuni siciliani ad avere raddoppiato la raccolta differenziata arrivando a oltre il 65 per cento, enti virtuosi che ci hanno permesso di ridurre del 30 per cento il conferimento dei rifiuti in discarica, ovvero 1 milione e 200 mila tonnellate in meno”. Poi Musumeci ha affrontato la questione discariche esauste o non classificate, quantificate in 511, su cui, ha affermato il Presidente, “abbiamo avviato un’indagine per la “caratterizzazione” affidata all’INGV per capire se sono potenzialmente inquinanti: stiamo avviando la procedura per la chiusura delle prime 250”.
Musumeci: “Un termoutilizzatore per liberare la Sicilia dalla schiavitù delle discariche”
Per liberarsi delle discariche la soluzione è l’aumento della differenziata, e fino a questo nulla di nuovo, poi Musumeci ha parlato anche della “costruzione di un termoutilizzatore, forti del Piano regionale dei rifiuti, pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 9 aprile. Questo l’obiettivo del governo regionale, in linea con le indicazioni dell’Unione europea”, e continuando ha ribadito che le colpe sono del passato e quindi bisogna “porre rimedio a 30 anni di guasti e di opacità politiche in tema di rifiuti e per non essere più prigionieri dell’oligopolio dei privati sugli impianti di smaltimento”.
2035, niente rifiuti in discarica
“Nel 2035, secondo quanto stabiliscono le norme nazionali che recepiscono la Direttiva europea i flussi di rifiuti devono prevedere il 65 per cento di riciclo e il 30 per cento da inviare al termoutilizzatore, perché l’indifferenziato non potrà più andare in discarica” questo l’obiettivo a lungo termine allo scopo anche di mandare in pensione le discariche. Musumeci specifica che “la parte non recuperabile rimane il termoutilizzatore, come avviene in tanti Paesi civili. In Italia – ha aggiunto il governatore – ne sono presenti ben 37 e il governo Conte 1 ci chiedeva di realizzarne almeno due. Nei prossimi giorni sarà pubblicato l’avviso per raccogliere eventuali manifestazioni di interesse”.
Impiantistica Pubblica
Durante la conferenza sul versante impiantistica si è parlato anche degli agognati impianti pubblici, che sono destinatari di 250 milioni di euro per i prossimi anni. Al centro però della possibile creazione le SRR, che ha detto Musumeci “alcune hanno risposto alle nostre sollecitazioni, altre non hanno ritenuto di farlo e, per questo, abbiamo dovuto nominare un Commissario, il direttore generale del Dipartimento tecnico regionale, Salvatore Lizzio. Sono stati già aperti impianti pubblici, altri lo saranno l’anno prossimo, altri ancora ne progetteremo nelle prossime settimane, tutto con poteri ordinari. Il nostro piano si allinea alle migliori prospettive della politica ambientale europea”.
Baglieri: “Stiamo lavorando senza sosta per uscire dall’emergenza rifiuti”
Dopo Musumeci ha preso la parola l’Assessore Daniela Baglieri per confermare l’impegno del Governo regionale “per uscire dall’emergenza rifiuti e consentire di far risparmiare i siciliani”.
E sempre Baglieri ha dato dei dati sullo smaltimento: “Ogni anno un cittadino dell’Unione europea genera in media 500 chili di rifiuti, di cui più della metà viene smaltita in discarica. Numeri impressionanti che non possiamo più sostenere, sia dal punto di vista ambientale che economico”. Un obiettivo utopistico? Secondo Baglieri no, però “lo raggiungeremo solo con la collaborazione dei vari soggetti istituzionali coinvolti”.
M5S all’Ars: “Termoutilizzatore? Musumeci gioca con le parole
Dopo la conferenza arrivano le prime reazioni, come quella del M5S Sicilia: “Un termoutilizzatore per risolvere l’emergenza rifiuti? Dite a Musumeci che non è giocando con le parole che risolve un problema che gli è chiaramente sfuggito di mano da tempo. Chiami le cose col proprio nome e dica chiaramente che vuole costruire un inceneritore: i siciliani ne hanno abbastanza di essere presi in giro da lui”.
Lo affermano i deputati regionali del M5S, componenti della commissione Ambiente dell’Ars: Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Stefano Zito.
L’unica certezza – dicono – è che sui rifiuti, e non solo, Musumeci ha fallito completamente e ora cerca di buttarla in caciara. Ha appena affermato che i rifiuti in Sicilia sono in mano ad un oligopolio di aziende private. E poi, contraddicendo se stesso, annuncia un bando per costruire un inceneritore, da affidare a chi? Ovviamene ad un privato, col risultato che se oggi abbiamo 3, 4 aziende che si spartiscono ‘la torta’, domani ce ne rimarrà solo una”
“Ormai è del tutto evidente – aggiunge Trizzino – che Musumeci non ha idea di come si risolva l’emergenza, perché chi conosce la materia sa che nella gestione dei rifiuti prima si parte dalla riduzione, poi si passa al recupero, poi al riciclo e solo alla fine (per quel poco che resta) allo smaltimento (in discarica, o dentro al forno di un inceneritore). Invertire questo percorso serve esclusivamente a favorire le aziende private, le stesse che Musumeci dice di voler combattere”.
“A completare il quadro delle contraddizioni di Musumeci – concludono i deputati 5 stelle – c’è la sua dichiarazione contro la burocrazia regionale. Qualcuno farebbe bene a ricordargli che è lui che la dirige da quasi quattro anni”.