Un “no” secco alla creazione di un deposito nazionale dei rifiuti radioattivi in Sicilia giunge anche dal Comune di Trapani – il cui territorio di Fulgatore verrebbe coinvolto dall’iniziativa – presente al tavolo convocato a Palermo qualche giorno fa con l’assessore Giuseppe Pellegrino. A dirlo sono i sindaci dei cinque comuni coinvolti insieme all’intera deputazione regionale, supportati anche dalle relazioni pervenute. È stato proprio il Comune di Trapani a contattare gli ordini professionali degli Agronomi, Geologi, Ingegneri – che si ringraziano per il lavori svolto – i quali hanno prodotto documenti che testimoniano come oltre all’inadeguatezza delle infrastrutture si affianchino svariate altre motivazioni contro la realizzazione del deposito, ossia: terremoti, zone abitate in prossimità dell’area, zona di produzione della denominazione di origine dei vini DOC Erice, possibilità di piene lampo, presenza di produzioni agricole di qualità, presenza dell’acquedotto di Montescuro ovest. «Massima compattezza del fronte del “no” supportato anche dall’Arpa, dall’INGV, dal CARS, dal Gal Elimos e da Sicindustria al fine di scongiurare uno scempio intollerabile per il nostro territorio – dichiarano il sindaco Tranchida e l’assessore Pellegrino -. Impegno concreto per fermare questa follia».