Italia del calcio Campione d’Europa, quale il segreto? Il gruppo, infatti se si dovesse dire chi è stato il migliore tra i giocatori si potrebbe stilare i convocati da mister Mancini, colui che ha creato questo gruppo e l’ha indirizzato bene, anzi benissimo.
Ieri sera l’Italia del calcio ha potuto gioire per una vittoria speciale. Siamo campioni d’Europa. Il segreto? il gruppo, infatti chi ha giocato e chi no ha fatto la propria parte con umiltà, riportando il calcio all’origine: un gioco. Tutti hanno fatto la differenza direttamente e indirettamente, in maniera evidente o meno, per questo si vuol sottolineare che il giocatore più criticato, Immobile, è stato decisivo, perché chi sa di calcio ha avuto ben chiaro il ruolo decisivo nell’attirare a se alcuni avversari e liberare i compagni che poi sono andati a segnare. In sintesi tutti bravi, ma non bravissimi se si pensa al fatto che nel calcio una componente importante è la classe, anche se non si può non notare che il potenziale anche su questo versante c’è. Poi non bisogna dimenticare che è una squadra che ancora deve amalgamarsi dal punto di vista del gioco, quindi si può pensare al futuro positivamente, se non viene persa per strada l’umiltà e la solidarietà.
Ha vinto l’Italia che ha voglia e che è sobria
Ieri sera ha vinto l’Italia che sa soffrire e vince con la voglia, Mancini ne è direttore d’orchestra facendo venir fuori il cuore e non gli attributi, così da rendere la visione del calcio meno machista, quindi più umana. Un grazie particolare si deve a questo gruppo perché ha fatto ritornare di moda la sobrietà che vince, rappresentata dal Commissario Tecnico Roberto Mancini e dal nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
L’Italia dei giovani vincente contro l’arroganza perdente
Un gruppo di giovani che si divertono, anche in campo, senza egoismi e supponenza ha sconfitto un’Inghilterra che non è stata grintosa ma arrogante, e non battagliera ma stupida, superata però da alcuni tifosi inglesi, specialmente in qualche parte degli spalti dove si fischiava l’inno italiano, atteggiamento condannabile e irrispettoso. Infine sempre sullo stesso versante c’è stato un altro episodio che certo non ha fatto onore all’Inghilterra, cioé quello di alcuni giocatori inglesi che appena indossata la medaglia l’hanno tolta subito, come se fosse un simbolo di demerito e non all’altezza della loro caratura. Ieri sera il pensiero di Wiston Churchil: “Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio, ieri sera è stato riformato, infatti alla parola italiani si è sostituita inglesi.
Promotori di unione e solidarietà
Al netto di tutto ciò godiamoci l’essere Campioni d’Europa, un traguardo che rende più forti i protagonisti, che diventano un simbolo e portatori di valori buoni, quindi promotori di unione, di solidarietà, basti pensare alla vicenda Spinazzola, di multiculturalità e di coesione sociale.
Un gruppo che dovrebbe ispirare più politici
Quella di ieri sera come può essere appellata? Una vittoria dello Sport, che dovrebbe ispirare chi vorrebbe rappresentare l’Italia. Ieri sera alcuni rappresentanti della politica sono sembrati più consoni all’atteggiamento sbagliato e perdente degli inglesi che a quello di gruppo e vincente degli italiani.
P.S.: Un grazie va anche al tennista italiano Matteo Berrettini che ha portato la bandiera italiana in finale a Wimbledon, ma nulla ha potuto contro l’extraterrestre Novak Djokovic, anzi è stato l’unico che l’ha messo un po’ in difficoltà. Anche i giovani del tennis italiano fanno ben sperare per il futuro.
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