Mafia: difesa chiede assoluzione ex sottosegretario D’Alì

TRAPANI. Nel corso della sua arringa difensiva, l’avvocato Arianna Rallo, ha affrontato le accuse avanzate nei confronti dell’ex senatore D’Alì, fornendo una versione alternativa a quella ricostruita dalla Procura generale di Palermo. Nello specifico, il legale, ha paventato la sovrapposizione tra “la famiglia D’Alì e l’imputato Antonio D’Alì”, anche in dinamiche che riguardano la gestione dei terreni di cui erano titolari a Castelvetrano nella contrada Zangara.

 Nel corso dei vari gradi di giudizio è stata accertata la compravendita fittizia di un terreno in quella zona, pagato in assegni da uno degli amici di Matteo Messina Denaro, che dopo il suo arresto divenne collaboratore di giustizia e raccontò che quel denaro D’Alì glielo restituì in contanti. “E’ provato nel presente procedimento – scrissero i giudici di Appello nel 2016 – che Matteo Messina Denaro predispose e tradusse in atto un’operazione volta a far conseguire la titolarità del fondo sito in contrada Zangara a Francesco Geraci, nonostante reale proprietario ne fosse il Riina. Necessità di creare una provvista che potesse giustificare l’acquisto da parte dello stesso Francesco Geraci”.

Fomte agi.it

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