A settembre arriva il nuovo procuratore

Si accorciano i tempi per l’insediamento del magistrato Gabriele Paci

Sperando che ad agosto gli uffici del ministero della Giustizia e del Csm non rispettino del tutto la sosta estiva, è previsto per il mese di settembre, già nei primi giorni, l’insediamento al vertice della Procura di Trapani del nuovo capo votato a larghissima maggioranza dal Consiglio Superiore della Magistratura. La scelta, si ricorda, è ricaduta sull’attuale procuratore aggiunto e reggente della Procura di Caltanissetta, il romano Gabriele Paci. La Procura di Trapani, in atto guidata dal procuratore aggiunto Maurizio Agnello, ha chiesto al ministro della Giustizia, attraverso la Procura Generale di Palermo, il cosiddetto “anticipato possesso”. Parere favorevole è arrivato dalla Procura Generale di Caltanissetta. Adesso la pratica è sul tavolo dell’ufficio incarichi del ministero di via Arenula. Da qui dovrebbe arrivare al ministro Catarbia il decreto per la nomina di Paci che poi dovrà essere controfirmato dal presidente Mattarella. Con la richiesta di anticipato possesso , il procuratore Paci si potrebbe insediare a Trapani ancora prima della pubblicazione del decreto sul bollettino ministeriale. A conti fatti dovrebbe quindi avvenire entro settembre. Per Gabriele Paci si tratta di un ritorno a Trapani dove nei primi anni ’90 iniziò la sua carriera in magistratura. Paci è stato anche pm presso la Procura antimafia di Palermo, e dopo un breve periodo alla Procura di Perugia il ritorno in Sicilia, a Caltanissetta dove ritrovò come suo procuratore il palermitano Sergio Lari che era stato anche Procuratore a Trapani prima di essere eletto per un mandato al Csm. Il lavoro inquirente di Caltanissetta è legato al nome del pm Gabriele Paci su alcune vicende importanti che hanno riguardato la provincia di Trapani: è stato pubblico ministero nel processo da dove è uscito condannato all’ergastolo l’attuale latitante Matteo Messina Denaro, dibattimento relativo alle stragi mafiose del 1992, quelle di Capaci e via D’Amelio, e nel processo per la strage mafiosa di Pizzolungo del 2 aprile1985, quarto processo sulla strage dove morirono Barbara Rizzo ed i suoi gemellini di 6 anni, Giuseppe e Salvatore asta, e dove il tritolo era destinato all’allora pm trapanese Carlo Palermo: nel Pizzolungo quater è stato condannato il boss palermitano Vincenzo Galatolo. Paci a Caltanissetta ha anche coordinato l’istruttoria sull’ex leader siciliano di Confindustria, Antonello Montante. Conosce molto bene da vicino le dinamiche criminali trapanesi, che in molti punti si intrecciano con Cosa nostra. Fu lui da pm a Trapani a discutere dinanzi alla Corte di Assise dapprima il processo per la faida mafiosa di Alcamo, quello sulla raffineria di Contrada Virgini di Alcamo, processo nel quale riuscì a cristallizzare la responsabilità del lattoniere di Castellammare del Golfo, Gino Calabrò, per la preparazione dell’autobomba usata a Pizzolungo. Calabrò, clamorosamente assolto dall’accusa di strage in un precedente processo, assoluzione divenuta definitiva, e quindi non più imputabile per lo stesso reato, Paci riuscì a farlo condannare per la ricettazione dell’auto rubata usata poi per l’attentato a Pizzolungo. Sono sa ricondurre al pm Gabriele Paci anche una serie di indagini sul racket delle estorsioni nella città di Trapani, sgominando la banda capeggiata dai Lipari. L’arrivo di Gabriele Paci alla guida della Procura di Trapani ha tutte le caratteristiche che fanno facilmente presagire un rilancio del lavoro inquirente, che comunque in questo periodo non è rimasto fermo, al recente attivo c’è l’inchiesta sulla massoneria segreta di Castelvetrano, il cui processo verrà avviato in autunno, e tutta un’altra serie di inchieste su malefatte all’interno delle pubbliche amministrazioni.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.