“L’articolo 28, comma 2, lettera d) del CCRL 2016-2018 comparto non dirigenziale prevede che salvo quanto previsto in contrattazione collettiva decentrata integrativa, per gli uffici con attività a ciclo continuo o uffici e settori con orario di servizio su sette giorni, il numero dei turni notturni effettuabili nell’arco del mese da ciascun dipendente non può essere superiore ad otto e quello dei turni festivi effettuabili nell’anno da ciascun dipendente non può essere superiore ad un terzo dei giorni festivi dell’anno”.
A dichiararlo sono Michele D’Amico responsabile regionale del Cobas/Codir per le politiche dei beni culturali e Simone Romano coordinatore regionale del Cu.Pa.S./Codir (Custodi del Patrimonio Culturale Siciliano), movimento che aderisce al Cobas/Codir.
“A tutt’oggi il personale interessato – commentano D’Amico e Romano – non ha avuto ancora liquidato quanto spettante per le prestazioni regolarmente svolte lo scorso anno e previste dall’accordo sottoscritto tra Amministrazione e Sindacati il 16 ottobre 2020. Nessuna contrattazione collettiva decentrata integrativa ha visto al momento la sottoscrizione di un accordo sindacale, per l’anno 2021, che consentirebbe al personale con attività a ciclo continuo, di superare il terzo dei festivi effettuabili nell’arco dell’anno solare.
Pertanto – continuano D’Amico e Romano – abbiamo ufficialmente DIFFIDATO i Dirigenti Responsabili delle Strutture Periferiche dall’utilizzare, il suddetto personale, oltre i suddetti limiti previsti dall’articolo 28, comma 2, lettera d) del CCRL 2016-2018, in quanto sarebbe una violazione delle leggi e del contratto vigente”.
“Si tiene a precisare – proseguono i due sindacalisti Cobas/Codir e Cu.Pa.S/Codir – che non è nella disponibilità datoriale utilizzare, il personale addetto alla custodia del patrimonio culturale siciliano, in maniera difforme al dettato contrattuale e, in caso contrario, non esiteremo a notiziare la Procura della Corte dei Conti del danno erariale emergente da un utilizzo delle risorse del FORD 2021 in violazione degli Istituti contrattuali del CCRL 2016-2018”.
“L’inspiegabile immobilismo dell’amministrazione regionale – concludono Michele D’Amico e Simone Romano – non concedendo spazio per una trattativa, costringerà il sindacato e il personale addetto ad attenersi scrupolosamente a quanto prevede il contratto collettivo regionale di lavoro. Il permanere dell’energia della governance dei beni culturali siciliani, con dispiacere, causerà la chiusura dei siti culturali siciliani nelle giornate festive degli ultimi mesi dell’anno a partire da domenica prossima. Auspichiamo che l’Amministrazione Regionale dia un segnale di esistenza, convochi i Sindacati e sottoscriva un accordo esigibile che dia serenità e prospettive future di crescita garantendo alto il livello dei servizi da rendere alla collettività”.