Incontro con la stampa ieri del nuovo comandante provinciale dei Carabinieri, col. Fabio Bottino
L’Arma dei Carabinieri prosegue nel solco seguito da qualche tempo, quello di mandare al comando provinciale dell’Arma a Trapani, ufficiali di grande esperienza investigativa. Sembra così essere una successione indolore quella tra l’uscente col. Gianluca Vitagliano con il nuovo arrivato col. Fabio Bottino. Un ufficiale che arriva dai Ros, profondo conoscitore del trapanese e delle sue dinamiche criminali per essersene occupato sia quando è stato al comando della sezione anticrimine di Palermo (dal 2008 al 2015) e sia quando ha ricoperto a Roma prestigiosi incarichi al vertice dei Ros (dal 2015 a oggi), posizione che lo ha condotto ad occuparsi anche delle indagini per la ricerca del super latitante Matteo Messina Denaro. In precedenza e all’inizio della carriera è stato comandante del nucleo operativo a Locri in Calabria, a seguire è stato per nove anni al Ros di Catania, esperienza poi continuata a Lecce, in Puglia, per poi assumere gli incarichi che si dicevano a Palermo e Roma. Romano, 54n anni, il col. Fabio Bottino, arrivato già da sabato a Trapani, ieri ha voluto parlare con la stampa, accompagnato dal col. Andrea Pagliaro, comandante del nucleo investigativo provinciale e dal neo comandante del nucleo operativo della Compagnia di Trapani, Gennaro Vitagliano, lasciandosi scappare, su provocazione simpatica di uno dei giornalisti presenti, una battuta che ha concesso ai presenti l’unico sorriso del momento, servito anche a rilassare il momento giustamente serioso, “è vero che il comando provinciale di Trapani – ha detto – non potrà più fare a meno di un Vitagliano tra i suoi ufficiali”. A parte la battuta, nel suo intervento il neo comandante provinciale si è molto richiamato alle attività coordinate dal suo predecessore, “si continuerà a lavorare nel solco tracciato”. E cioè un’Arma dei Carabinieri pronta a impegnarsi sul fronte della criminalità organizzata e comune ma anche a costituire un punto di riferimento per la cittadinanza provinciale. “Sono orgoglioso – ha detto – di essere al comando provinciale dei Carabinieri di Trapani e dei suoi militari, donne e uomini, che conosco da tempo e che conosco per il loro grande valore, militari di grande levatura e bravura, e questo lo hanno dimostrato su tutti fronti”. A proposito di valore degli uomini dell’arma trapanese, nelle ore in cui Bottino è arrivato a Trapani, si è registrata la tempesta che in particolare si è abbattuta su Pantelleria con la tromba d’aria che ha causato due morti e nove feriti alcuni anche gravi. In questa occasione speciale e immediato è stato l’intervento di tutti i carabinieri appartenenti alla stazione dell’isola, che mentre ancora Pantelleria veniva battuta dal forte maltempo di acqua e vento, si sono recati sul posto dove ancora la tromba d’aria produceva i suoi disastrosi effetti, per salvare le persone rimaste bloccate, soccorrendo i feriti. Gesto di grande coraggio che certamente non potrà che essere premiato. Abbiamo chiesto al col. Bottino una sua valutazione su cosa è oggi Cosa nostra trapanese, considerata la sua preparazione da investigatore sul campo. Potete ascoltare la sua risposta nel video che vi proponiamo con questo nostro articolo, in sintesi la risposta del col. Bottino ha evidenziato come Cosa nostra trapanese continua ad essere quel laboratorio “criminale” d’avanguardia , pronta nel fare passi in avanti rispetto alle dinamiche anche a carattere regionale.