Due diverse indagini che coinvolgono sanitari nella città dello stretto. Contestati a vario titolo i reati di peculato, truffa e falso
Hanno un contratto di esclusiva con l’ospedale Papardo di Messina, ma facevano visite specialistiche in nero. E’ scattato un sequestro per tre sanitari. Totale, 65 mila euro. L’inchiesta coinvolge i dirigenti medici Carmelo De Francesco, 66 anni, endocrinologo, e Santi Sorrenti, 65 anni, cardiologo: facevano visite in studi privati, a loro viene contestata l’accusa di peculato.
Nell’ambito di un’altra inchiesta, Francesco Mastroeni, primario di Urologia, è stato anche sospeso per un anno, risponde di peculato e truffa: le visite in nero le faceva in reparto, senza alcuna prenotazione del “Cup” aziendale, il paziente non pagava all’Ufficio Ticket, ma direttamente allo specialista. Questo ha appurato l’indagine del Gruppo tutela spesa pubblica del nucleo di polizia economico finanziaria di Messina, coordinata dalla procura diretta da Maurizio de Lucia.
Per De Francesco e Sorrenti è emersa “una sistematica attività di visite in studio privato”, ha scritto il giudice delle indagini preliminari. Attività non autorizzata. “Sono stati trovati pazienti in attesa di essere visitati, agende e strumentazioni che comprovano la suddetta attività”. Scrive la Guardia di finanza in un comunicato: “I pazienti pagavano importi dagli 80 ai 150 euro, senza aver effettuato alcuna prenotazione al Cup, e senza ricevere alcuna ricevuta delle somme pagate, quindi direttamente intascate dal medico”. Qualche paziente insisteva però per avere la ricevuta: uno dei medici consigliava allora di fare la prenotazione presso il Centro unico, ma dopo la visita, con il solo scopo di ottenere la ricevuta. Ed è scattata l’accusa di falso.
Fonte repubblica.it