A seguito di un’inchiesta della testata giornalistica tp24, si è data voce a tanti migranti che affrontano enormi difficoltà per ottenere il permesso di soggiorno.
Apprendere che per ottenere l’appuntamento presso l’Ufficio immigrazione di Marsala si fanno file immense per giorni a partire dalle 6 di mattina e che quando si ottiene l’appuntamento la data per la richiesta del permesso è nel 2023 è davvero preoccupante.
È preoccupante perché chi non ha documenti è un invisibile e chi è invisibile non ha diritti e nemmeno doveri.
Stupisce che non ci sia stata alcuna reazione da parte di buona parte della politica, come se il tema non la riguardi, come se avere migranti regolari non sia una priorità nelle nostre città e non sia legato a doppio filo con la sicurezza delle nostre città.
È evidente che in quei due anni di limbo al richiedente o peggio ancora a chi deve semplicemente rinnovare il permesso vengono negate tante opportunità, dal bonus bebè, come successo di recente ad una coppia stabilmente presente nel nostro territorio al rinnovo dei contratti di lavoro e di quelli di locazione.
Tutto ciò comporta un problema di sicurezza per il migrante così come per il cittadino italiano.
A questo si aggiunge una richiesta fatta ad alcuni tutori per i permessi di soggiorno per minore età, i quali dovrebbero essere presenti personalmente o chiedere l’autorizzazione al Tribunale per poter delegare, tutto ciò demotiva il cittadino ad accettare l’ufficio di tutore, complica il lavoro degli operatori delle comunità ed è una prassi che non si riscontra in altri uffici della provincia dove i tutori delegano, per gli adempimenti burocratici, senza problemi gli operatori dei centri.
Non ho dubbi che i problemi di Marsala siano legati esclusivamente alla carenza di organico, tuttavia, è necessario che le istituzioni tutte intervengano, affinché il rilascio dei permessi o dei rinnovi sia più celere (appuntamento al 2023?), perché chi è senza documenti poi si ritrova a vivere e morire nell’ex Cementificio di Castelvetrano o ad accettare lavori in nero, essendo poi vittima del caporalato.
Continuare a trattare l’immigrazione come un fenomeno emergenziale e non come un evento naturale, amplifica i problemi nelle nostre città e riduce la sicurezza.
Avendo infine appreso che il Prefetto Di Bari con delega all’immigrazione, sarà oggi nella nostra provincia rispetto alla quale ha dimostrato grande sensibilità e attenzione, auspico voglia farsi carico della questione, al fine di individuare la soluzione migliore che possa garantire tutti.