L’associazione ERYTHROS, nata dal comitato civico spontaneo contrario all’abbattimento indiscriminato degli alberi di eritrina decretato da precedenti amministrazioni, tiene a precisare quanto segue:
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L’associazione fino ad ora si è astenuta dal commentare quanto successo alle due eritrine di viale Duca D’Aosta e di Piazza Vittorio Veneto, perché ha inteso prima analizzare e valutare con il supporto di basi tecnico – scientifiche quanto accaduto.
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Le due eritrine, spezzate nei loro tronchi a seguito degli eventi atmosferici straordinari che hanno causato danni a cose e piante in maniera indiscriminata in tutto il territorio, hanno evidenziato la fragilità e vetustà degli alberi superstiti che, pertanto, dovranno essere curate in modo particolare perché ci si trova di fronte a “piante monumentali” (da tempo la pratica della monumentalizzazione è sui tavoli della Regione Siciliana) e per questo motivo non possono essere trattate con superficialità e incompetenza.
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ERYTHROS, alla luce di quanto accaduto, ha accolto con favore l’incarico dato dalla amministrazione al Prof. Francesco Maria Raimondo, cattedratico e professionista competente, preparato e stimato nel settore, ampiamente titolato per affrontare il delicato tema della cura, preservazione e tutela delle magnifiche alberate di eritrina, che caratterizzano poche città del Mediterraneo e Trapani tra queste.
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Le alberate hanno bisogno di un intervento qualificato e di un progetto ragionato di salvaguardia e non di decisioni estemporanee o affrettate, magari sull’onda dell’emozione causata dai due eventi meteorici che hanno distrutto le due eritrine.
Dalla relazione del prof. Raimondo si evince che “lo sbrancamento delle due eritrine degli ultimi mesi, una di Piazza Vittorio Veneto ed un’altra di viale Duca d’Aosta, è dovuto al fatto che le piante erano troppo alte e quindi è necessario abbassarle”.
Gli Interventi previsti dal Prof. Raimondo e i suoi collaboratori, prevedono, infatti: “l’abbassamento della chioma e il rafforzamento dei rami giovani che si sono lasciati nelle branche principali. Ciò permetterà di avere una pianta che, anche se in parte cava, possa resistere ai venti eccessivi a cui la città di Trapani è stata esposta e potrà essere esposta in questi ultimi mesi e nel futuro a causa delle forti ondate di calore e quindi di trombe d’aria e di forti piogge”.
Gli estremi di temperatura e di pioggia e vento indeboliscono, comunque, tutte le piante e quindi abbassarne il baricentro con interventi mirati consente loro di avere una maggiore stabilità perché riduce l’effetto vela.
ERYTHROS non può non evidenziare la necessità della collaborazione dei cittadini che con i loro comportamenti virtuosi e con scelte intelligenti e rispettose contribuiscano a preservare il patrimonio unico che trapanesi vissuti prima di noi ci hanno affidato. Le nostre eritrine, “alberi monumentali”, come tutti i monumenti necessitano di un contesto che le valorizzi e non le mortifichi con dehor e contenitori vari che invadono le aiuole. Fiduciosi per l’immediato futuro, l’associazione rimane a disposizione per dare un contributo di idee e di azioni volte alla valorizzazione e alla riqualificazione dei luoghi che hanno visto queste fantastiche piante crescere e prosperare.