«Le foto dell’infiorata, opera patrocinata dalla mia Amministrazione e realizzata dall’associazione TraduMari&Venti in occasione dell’undicesima edizione di “Scalinata San Domenico – Art & Fiori”, non verranno cancellate dai portali del Comune di Trapani». A dichiararlo è il Sindaco Giacomo Tranchida, in risposta alle polemiche degli ultimi giorni.
«Ringrazio comunque i cittadini, a prescindere dalle rispettive opinioni, per il dibattito e civile confronto generatosi anche sui canali social della Città di Trapani, casa comune e dunque di tutti. Mi dispiace se talune strumentalizzazioni, queste si da becera politica animate online, abbiano invece tracciato distorti messaggi, ingenerato o riaperto ferite in donne che hanno dovuto affrontare direttamente il “nodo” dell’aborto. Non mi stupiscono affatto le attenzioni particolari, alcune con evidente veemenza, rivoltemi tanto da alcune donne quanto da taluni uomini – alcuni con onorevoli ruoli istituzionali (ovviamente da “nominati”) od in carriera sindacale o dirigenziale anche nel Partito Democratico – che “ieri” mi hanno duramente contestato accusandomi di non colmare il vuoto legislativo non firmando la doppia genitorialità per una coppia omosessuale ed oggi pretenderebbero financo mettere a tacere la mia coscienza di Sindaco, – continua Tranchida – invitandomi ad oscurare l’iniziativa di un’associazione laica che ha scelto per l’occasione dell’infiorata il tema religioso della preghiera a “Maria che scioglie i nodi”, preghiera molto amata da Papa Francesco, legandola ai temi caldi dell’attualità sociale, compreso il “nodo” dell’aborto.
Mi stupisco invero del mancato “approccio laico” da parte di taluni democratici nell’affrontare temi così delicati e di grande sensibilità, anche nel rispetto delle altrui opinioni, che non mi pare intendano non rispettare la legge 194 sulla “tutela sociale della maternità e l’interruzione volontaria della gravidanza”, diversamente dal richiamare, nel plurale rispetto delle opinioni, la contemporaneità della sub-cultura dello “scarto”.
Rimango comunque molto vicino a quelle donne e famiglie che hanno dovuto sciogliere con grandi pene il “nodo” della gravidanza e la scelta della vita, della violenza subita e del dramma ulteriore. Costoro – conclude Tranchida – anche per un momento hanno sicuramente rivolto un pensiero o una preghiera alla Madre più cara e vicina, chiedendole aiuto».