“Le sfide di oggi sono le sfide del domani che noi Archeoclub d’Italia vogliamo condividere con la gente. Con le comunità vogliamo condividere le passioni, con interesse per i Beni Culturali e la salvaguardia dei Beni Culturali. E’ utile la piena sinergia tra associazionismo, pubblico e privato. Archeoclub d’Italia oggi guarda all’Italia e al Mondo per promuovere anche a livello internazionale il patrimonio archeologico italiano. Noi puntiamo alla crescita e stiamo per chiudere un importante accordo con la Regione Sicilia. Nei prossimi giorni firmeremo la convenzione con l’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Sicilia che punterà alla tutela e alla salvaguardia del patrimonio archeologico e culturale”. Lo ha dichiarato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia, terminato il Cinquantesimo Congresso Nazionale di Archeoclub d’Italia con delegati provenienti da tutto il Paese.
E testimonial di Archeoclub sarà la settantaduenne Guida Ambientale Escursionistica, Vienna Cammarota.
“Con Vienna studieremo anche percorsi escursionistici che vedranno insieme il Patrimonio Ambientale Naturalistico e il Patrimonio Archeologico Italiano. Vienna sarà il nostro volto ed a lei che non lasceremo mai sola – ha proseguito Santanastasio – anche nella prossima impresa dall’Italia alla Cina abbiamo consegnato la nostra felpa ufficiale”.
A breve accordo con la Regione Sicilia!
“Sottoscriveremo una convenzione tra Regione e Archeoclub d’Italia – ha affermato Alberto Samonà, Assessore ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana della Regione Sicilia – perché riteniamo che il confronto costante e la collaborazione tra il pubblico e chi da 50 anni si occupa di valorizzazione dei beni culturali e archeologici non possa che diventare sempre più stretta. In Sicilia ci sono decine di cantieri di scavo aperti, inaugurati, una vera primavera dell’archeologia, grazie ad una serie di accordi con una serie di convenzioni con Università non solo siciliane ma anche nazionali, europee ed anche americane. Quando da tutto il mondo si torna in Sicilia a scavare a turar fuori il patrimonio culturali da sotto terra o dai fondali, vuol dire che siamo andati a programmare una visione di futuro e a programmarla in modo concreto. Non possiamo pensare soltanto all’esistente, dobbiamo pensare a fare in modo che la Sicilia nei prossimi 20 anni possa organizzare il proprio sviluppo economico sui beni culturali”.
Archeoclub d’Italia guarda all’Italia, guarda al Mondo!
Durante il Cinquantesimo Congresso Nazionale di Archeoclub d’Italia è stato premiato l’architetto spagnolo Josè Maria Sànchez Garcìa al quale è stato assegnato il Premio Internazionale “Sabatino Moscati” 2021 per l’Architettura tra modernità e memoria.
Alla stampa l’architetto spagnolo ha illustrato l’importante progetto di restauro del Castello di Locarno, in Svizzera.
“Aprire alla città il Castello di Locarno e l’area archeologica. La mia proposta è stata quella di trasformare le parti chiuse in piazza pubblica – ha dichiarato José Maria Sànchez Garcìa – che non può essere vissuta dal turista ma anche dal cittadino. Allo stesso tempo faremo una serie di interventi che consentiranno alla struttura antica di trasformarsi in architettura contemporanea con museo”.
“L’archeologia italiana per il Mondo è il grande riferimento. L’Italia però deve, secondo me – ha concluso l’architetto spagnolo – sviluppare il rapporto tra Archeologia e Architettura”.
Sabatino Moscati nato in una famiglia ebraica e attratto dal mondo orientale, impossibilitato a causa delle leggi razziali a iscriversi all’università di Stato, studiò al Pontificio Istituto Biblico, laureandosi nel 1945. Una grande carriera la sua.
Moscati ha ricoperto diverse cariche importanti: docenza all’ Università “La Sapienza”, a Tor Vergata, Vice-presidente dell’ Istituto per l’Oriente, Presidente dell’ Istituto per il Medio ed Estremo Oriente, Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Direttore dell’Enciclopedia Archeologica presso l’Istituto dell’Eniclopedia Italiana, fondatore della rivista Archeo e tanti altri ancora.
Archeoclub parte dal territorio, da ogni bene culturale, da ogni angolo del patrimonio etico, sociale, umano che è rappresentato dal territorio.
Il Cinquantesimo Congresso Nazionale celebrato con i patrocini del Ministero della Cultura, del Ministero della Transizione Ecologica, del Ministero del Turismo, dell’Università “La Sapienza” ha premiato non solo le sedi storiche e quelle con il maggior numero di soci ma anche ben 30 sedi: Acerra, Atella, Avezzano, Barletta, Brescia, Camerino, Castel di Sangro, Catania, Cerignola, Chieti, Crecchio, Fabriano, Formello, Gela, Jesi, L’Aquila, Lentini, Massa Lubrense, Monte Compatri, Morrovalle, Nola, Perugia, Pescara, Roma, Rutigliano, San Ferdinando di Puglia, Senigallia, Sulmona, Termoli, Terracina, Torre Annunziata, Trinitapoli, Venezia.
E la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, in programma dal 25 al 28 Novembre a Paestum ed il cui Fondatore e Direttore, Ugo Picarelli è stato premiato da Archeoclub d’Italia per la Comunicazione culturale, lancerà l’Itinerario Culturale del Patrimonio Subacqueo del Mediterraneo.
“Un “Itinerario Culturale del Patrimonio Subacqueo del Mediterraneo, una rete che colleghi Campania, Calabria, Puglia, Sicilia, ma anche Egitto, Grecia, Israele e Turchia”. Questa la proposta di candidatura che avanzerà la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico sottoponendola all’esame del Consiglio d’Europa.
La 23esima Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum avrà una nuova sede definitiva quale il Tabacchificio Cafasso simbolo dell’economia della Piana del Sele, simbolo dell’archeologia industriale ma soprattutto la consapevolezza che chi organizza eventi, un grande contenitore culturale come il nostro ha anche l’obbligo di proporre e di mettere in campo delle intuizioni – ha dichiarato Ugo Picarelli, Fondatore e direttore della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico – delle visioni, che i soggetti titolati possono mettere in campo. Abbiamo posto in essere tre proposte forti che sottolineano l’importanza che lo stesso Covid ha rafforzato e che dunque i viaggiatori devono vivere più esperienze, più sostenibilità e quindi la proposta della candidatura al Consiglio d’Europa di un itinerario Culturale Europeo dei siti archeologici subacquei del Mediterraneo e al tempo stesso anche la possibilità per i nostri Parchi Nazionali di sviluppare la mobilità sostenibile con le auto elettriche e al tempo stesso la grande attenzione per i treni storici. Queste tre proposte saranno presenti per recuperare le destinazioni storiche ma soprattutto per recuperare le destinazioni italiane all’insegna di quello sviluppo del patrimonio culturale.
Massimo Osanna, Direttore Generale dei Musei Statali Italiani è stato chiaro sui valori espressi da Archeoclub d’Italia.
“Io trovo che Archeoclub d’Italia abbia dato un contributo molto importante all’Italia – ha affermato Massimo Osanna – perché ha spinto molti luoghi alla conoscenza. Se si conosce, si tutela, se si conosce si cura. Quindi la cura del nostro patrimonio che è molto esteso non può che essere un affare comune, una questione che coinvolge lo Stato, coinvolge i privati, le associazioni e quindi l’Archeoclub d’Italia che festeggia i 50 anni è stata antesignana e ha dato un grande contributo al nostro patrimonio”.
Archeoclub promuove l’Italia da ben 50 anni e lo fa ogni giorno. Numerosi sono stati i restauri ad opera delle sedi locali. Il territorio è la vera risorsa umana di questa associazione culturale che nel tempo ha offerto l’opportunità alla gente di ampliare la propria conoscenza.
Standing ovation per Romolo Augusto Staccioli, co – fondatore di Archeoclub d’Italia quando nel 1971 aveva 41 anni. Romolo Augusto Staccioli, per anni assistente presso l’Istituto di Etruscologia di antichità italiche dell’Università di Roma, diventato poi professore di epigrafia romana all’Università “La Sapienza” è tra i principali esponenti del mondo accademico e della cultura italiana nel mondo. Staccioli fondò Archeoclub d’Italia con Massimo Pallottino, allievo di Giulio Quirino Giglioli e primo docente di Etruscologia alla Sapienza di Roma, Gianfranco Paci cattedratico di Epigrafia romana e Storia romana, il filosofo Francesco Berni.
Ed è a lui che Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia, ha assegnato il Premio Archeoclub alla memoria del già Presidente Walter Mazzitti.
“C’era bisogno di Archeoclub, c’era l’esigenza di mettere insieme i vari cultori dell’archeologia. Oggi queste idee di progresso democratico sono state finalmente condivise. L’obiettivo era affiancare l’archeologia ufficiale nella tutela del patrimonio archeologico. Oggi sembra un concetto scontato ma all’epoca non era così. La grande rivoluzione di Archeoclub è stata quella di mettere accanto all’archeologia ufficiale i cultori locali – ha ricordato Romolo Augusto Staccioli, oggi 91 anni ma con la grande grinta a tutela del patrimonio culturale italiano – sentinelle nella valorizzazione del patrimonio.
Il patrimonio archeologico italiano è fondamentale per tutto il mondo. Un mondo che sarebbe più povero senza il nostro patrimonio archeologico e senza le nostre eccellenze. Dunque la parola è indispensabilità!”.
E si va oltre, avanti, senza fermarsi! Archeoclub d’Italia chiude un’importante convenzione con la Regione Sicilia.
Vienna Cammarota ambasciatrice Archeoclub d’Italia nel mondo.
“Partirò dai Lazzaretti di Venezia dove Gerolamo e Giorgia Fazzini hanno fatto e continuano a fare un grande lavoro di valorizzazione dei territori. E’ lì ai Lazzaretti di Venezia, che ricordo essere inoltre due belle isole, che venne ideata per la prima volta nella storia, la quarantena ed è in quei luoghi che è possibile vedere, fotografare, il primo Green Pass. Ma grazie al lavoro fatto c’è un intero mondo da ammirare – ha annunciato, Vienna Cammarota, 72 anni, Guida Ambientale Escursionistica che tra il 25 e il 26 Aprile partirà dall’Italia per raggiungere la Cina a piedi – con ecomuseo, sentieri, archeologica. Il mio cammino verso la Cina, inizierà dai Lazzaretti e sarà anche un atto molto forte. La storia io la prendo dall’Archeologia. Ad esempio quando entro in un parco archeologico io mi immergo in quei tempi e nella storia nella nostra identità perché noi veniamo da quella storia. Ogni popolo è figlio della sua storia. L’Italia ha una sua storia davvero ricca di eventi e che oggi si traduce nei meravigliosi monumenti, beni culturali che ha. Io dunque porterò le bellezze italiane nel mondo e dunque lo splendore dell’Archeologia italiana e lo farò con la bandiera, con materiale informativo, immagini ma cercherò di scoprire anche in quei luoghi la bellezza dell’archeologia incontrando per strada costruzioni romane ma anche testimonianze risalenti all’epoca di Marco Polo ed io raccoglierò in un mio diario tutto questo. Io partirò dunque dai Lazzaretti di Venezia, andrò verso i Balcani, attraverserò la Slovenia, la Croazia, la Serbia, arriverò in Bulgaria, poi scenderò verso la Turchia, poi la Georgia, Iran. Turkimenistan, Uzbekistan, Kyrgyzstan, Kazakistan, Mongolia ed entrerò in Cina concludendo a Pechino. Prevedo un tempo di percorrenza minimo di un anno e mezzo ma medio di circa 3 anni. Lo faccio anche per conoscere i popoli ma anche per lanciare un messaggio chiaro alle donne. Mi sto allenando a 1800 metri di altezza e allo stesso tempo sto studiando molto Marco Polo, i testi ed in particolare i suoi appunti in quanto voglio andare alla scoperta dei villaggi che lo stesso Marco Polo descrive”.
Dunque la settantaduenne Guida Ambientale Escursionistica partirà dai Lazzaretti di Venezia, oggi meravigliosi ecomusei e musei anche con straordinari patrimoni archeologici e culturali da visitare!
“Dall’Oriente arrivavano merci e la seta era considerata tra le merci suscettibili di contagio ed insieme alla lana – ha affermato Gerolamo Fazzini, Presidente Archeoclub d’Italia sede di Venezia – al cotone e alle pellicce doveva essere disinfettata e le pulci dei topi che si annidavano all’interno degli imballaggi veicolavano il batterio della peste. Ai Lazzaretti è nato il primo Green Pass che veniva mostrato a garanzia della buona salute”.
Ed anche il CNR riconosce il contributo fornito da Archeoclub d’Italia in 50 anni di storia italiana.
“Il Premio che Archeoclub d’Italia ha voluto come Premio Internazionale è dedicato a “Sabatino Moscati” che nel 1969 fondò il Centro di Studio per la Civiltà Fenicia e Punica del CNR.
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche da diversi anni ha cominciato a portare avanti una serie di progetti legati alla grande divulgazione scientifica. Il primo esperimento fu fatto una decina di anni fa – ha affermato Massimo Cultraro, Dirigente di Ricerca del CNR – ISPC, per la Divulgazione della conoscenza e promozione temi archeologici, al quale Archeoclub d’Italia ha assegnato il Premio Internazionale “ Sabatino Moscati” – quando venni incaricato il progetto di ricostruzione virtuale del museo di Bagdad devastato da un saccheggio nel 2003. Fu la prima sperimentazione di nuove tecnologie digitali applicate alla salvaguardia e comunicazione del patrimonio culturale e su questa linea sono nati tanti laboratori che oggi puntano al digitale e soprattutto ai sistemi informatici per la comunicazione”.
Il Premio Internazionale “Sabatino Moscati” 2021 è andato a : Massimo Osanna, Direttore Generale dei Musei dello Stato, per la Gestione e la valorizzazione delle aree archeologiche; a Ugo Picarelli, Fondatore e Direttore della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico per la Comunicazione Culturale, a Lorenzo Soave, Direttore del Master in Gestione dei Beni Culturali Link Campus University, per il Turismo culturale; all’architetto spagnolo José Maria Sanchez Garcia per Architettura tra modernità e memoria, a Vera Corbelli, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, per la Tutela Ambientale; al Generale di Brigata Roberto Riccardi, Comandante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale per la Tutela e la Salvaguardia del Patrimonio Culturale; a Ecc.Rev.Mons. Calogero Peri, Delegato per la cultura della Conferenza Episcopale Siciliana – Comunicazione culturale per la Valorizzazione dei patrimoni ecclesiastici; a Luigi Fozzati, Direttore del Nucleo di Archeologia Umida Subacquea dell’Italia Centro – Alto Adriatico per l’Archeologia Subacquea; a Massimo Cultraro, Dirigente di Ricerca del CNR – ISPC, per la Divulgazione della conoscenza e promozione temi archeologici.
“Nel 2020 abbiamo comunque registrato il recupero di ben 500.000 beni culturali, in tutte le categorie che il Codice dei Beni all’Art2 e all’Art 10 individua e dunque reperti archeologici – ha dichiarato il Generale Roberto Riccardi, Comandante del Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, intervenendo al Cinquantesimo Congresso Nazionale di Archeoclub d’Italia – sculture, dipinti, manoscritti, libri antichi. E’ un impegno che è nel solco di un’attività che svolgiamo dal 1969, 52 anni di storia e nel 2020 è sorto anche un nuovo Nucleo a L’Aquila, un presidio dell’Abruzzo e del Molise per fornire una risposta sempre più efficiente”.
E grande successo anche per l’anteprima mediatica del Congresso Nazionale: un meraviglioso Tour ai Musei Capitolini di Roma, nel corso del quale la stampa estera ed italiana è stata accompagnata da Nicola Rocchi, Presidente di Archeoclub d’Italia sede “Roma Caput Mundi”
“I musei capitolini sono il primo museo pubblico del mondo, la cui istituzione si fa risalire alla donazione dei bronzi lateranensi al Comune di Roma da parte di Sisto IV nel 1471. I musei al plurale, come per i vaticani – ha dichiarato Nicola Rocchi, Presidente di Archeoclub d’Italia sezione “Roma Caput Mundi” – perché molteplici sono le collezioni ivi contenute, che vanno dalla Statutaria antica alle stoviglie di porcellana. Gli stessi edifici che contengono le opere sono dei capolavori. In cui si sono svolti eventi che hanno segnato la storia Europea e mondiale, da ultimo la firma dei trattati di Roma del marzo del 1957 che hanno dato il via al processo d’integrazione Europea.
Il museo ospita anche l’enorme muro di fondazione del tempio di Giove Capitolino, suprema divinità del pantheon Romano. La stampa ha potuto vedere le statue bronzee tra cui il così detto Bruto capitolino, rarissimo pezzo del terzo secolo avanti Cristo e lo spinario capitolino che è servito da modello per molte copie presenti nelle maggiori collezioni europee. Naturalmente il Marco Aurelio unica statua equestre bronzea giunta a noi dall’antichità. Molteplici sono le statue marmoree tra cui il galata morente probabilmente proveniente da Pergamo. La stampa ha visitato anche la pinacoteca che ospita capolavori di vari maestri tra cui Caravaggio, Rubens e Pietro Da Cortona”.