Legittimo impedimento per l’ingegnere Giuseppe Pirrello, i giudici decidono di rinviare l’udienza al 22 novembre
Legittimo impedimento per l’ingegnere Giuseppe Pirrello, i giudici decidono per il rinvio dell’udienza.
Il processo è scaturito dall’operazione “Palude”, nella quale sono coinvolti anche altri soggetti accusati di diversi reati tra cui: corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e falso ideologico. Nello specifico oltre l’ex capo del Genio Civile del capoluogo di provincia, Giuseppe Pirrello, altri 13 soggetti: suo figlio, Onofrio Aurelio Pirrello, il cugino, Francesco Pirrello, l’ex assessore all’Urbanistica di Alcamo e architetto Vincenzo Coppola, Giuseppe Pipitone, Gaetano Vallone, Giuseppe Maiorana, Vincenzo Paglino, Vito Emilio Bambina, Stefano Gebbia, Francesco Gebbia, Antonio Colletta, Ignazio Messana e Giuseppe Paglino.
L’ingegnere Pirrello, secondo la Procura avrebbe redatto una relazione di collaudo di un fabbricato appartenente a Giuseppe Grillo (per il quale si è proceduto separatamente) ma senza i requisiti dettati dalle norme, oltretutto avvalendosi di un professionista compiacente. In ballo una somma di 2300 euro che da Grillo, tramite diversi passaggi che avrebbero coinvolto altri indagati, sarebbero arrivati all’Ingegnere Pirrello.
Non solo questa l’accusa per Pirrello, coinvolti a vario titolo anche gli altri imputati, infatti si parla di somme di denaro per relazioni di collaudo per accelerare i tempi di adempimenti di un progetto da realizzarsi ad Alcamo; affidamento di lavori pubblici in maniera illecita; subappalti pilotati; aggiustamento di una istanza presentata da un imprenditore; promessa di affidamenti diretti per lavori presso la Forestale; evadere più pratiche di edilizia.
Tutto rinviato al 22 novembre presso nell’Aula Bunker del tribunale di Trapani, l’udienza del cosiddetto processo “Palude”.