Prima la rapina, poi il “cavallo di ritorno”

I Carabinieri della Compagnia di Mazara del Vallo hanno arrestato per estorsione M.R., un tunisino di 22 anni che da appena un mese era uscito dal carcere per aver già commesso reati analoghi contro il patrimonio.

Durante la notte del 4 Dicembre, infatti, il malvivente aveva commesso una rapina ai danni un anziano signore del posto mentre era parcheggiato col proprio veicolo nel centro cittadino in attesa che la moglie lo raggiungesse. Con una scusa l’uomo si avvicinava al malcapitato sottraendogli con violenza il telefono cellulare e il portafogli, per poi, alla fine, assicurarsi la fuga, togliendo le chiavi dal quadro del veicolo e gettandole vie. Il sessantasettenne, dopo essere stato raggiunto dalla moglie, intimorito allertava i Carabinieri che prontamente giungevano sul posto. A quel punto, l’anziana vittima veniva contatta dal rapinatore sull’utenza della moglie e, senza scrupoli, gli veniva avanzata una richiesta estorsiva per riavere gli oggetti che gli erano stati sottratti. Fortunatamente, accanto a lui vi erano già gli uomini dell’Arma che tempestivamente richiedevano supporto per organizzare un servizio finalizzato all’arresto in flagranza del malfattore e porre così fine all’incubo di quella coppia di anziani. Veniva quindi monitorato l’incontro anzitutto per tutelare l’incolumità della vittima nonché per osservare da punti strategici lo scambio. Quando il 22enne si è avvicinato per ritirare i soldi è stato bloccato dai militari dopo aver tentato una fuga a piedi. I Carabinieri hanno dunque restituito portafogli e cellulare all’anziano e rinvenuto anche un borsellino femminile che era stato, nella stessa notte, sottratto ad una sedicenne del posto. La minorenne, denunciava anche il furto di un telefono cellulare che i militari hanno ritrovato presso la dimora occasionale del malvivente e poi restituito alla giovane ragazza. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato portato su disposizione dell’Autorità Giudiziaria nel carcere di Trapani dove è stato convalidato l’arresto con l’applicazione della misura cautelare in carcere.

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