“Solo il bene della città…e della squadra di calcio”

Processo Mare Monstrum: dinanzi al Tribunale prosegue la sfilata di testi citati dalla difesa dell’ex sindaco Fazio accusato di corruzione. Oggi anche l’ex della Nazionale Fabio Capello

E’ stata come una di quelle processioni che si concludono ai piedi della statua del Santo con le pie donne pronte a giurare di aver visto prodigi miracolosi. L’udienza di oggi del processo scaturito dall’operazione Mare Monstrum e dove è imputato di corruzione, traffico di influenze e violazione di segreti di ufficio l’ex sindaco ed ex deputato regionale Mimmo Fazio. Non poteva aspettarsi diversamente trattandosi di testimoni della difesa e che poi con le vicende processuali contestate all’ex deputato , non hanno tante cose da spartire. E’ salito così sul pretorio Fabio Capello, l’ex mister ed ex della nostra Nazionale calcio. L’amicizia con Mimmo Fazio è cosa nota anche perché nei giorni dell’ubriacatura cittadina legata all’evento velico della Coppa America, Capello è stato visto in città, ospite proprio di Fazio che ne era sindaco in quel periodo. Capello è così venuto a dire di essersi occupato del Trapani Calcio per conto di Fazio, di aver avuto contatti con Vittorio Morace, l’ex patron dei granata, ma solo attraverso Fazio e mai direttamente, di aver trovato al Trapani calcio il direttore generale nella persona di Daniele Faggiano, e di essere arrivato ad un passo dalla vendita della squadra, quando Fazio gli disse dei problemi economici, ad un oligarca russo. Qualche incontro a Marbela in

Spagna con Morace, e sempre con Fazio, e poi grande certezza nel dire che tra Vittorio Morace e Mimmo Fazio esisteva una grande amicizia, senza interessi di mezzo. “Unico interesse di Fazio – ha detto Capello – quello di fare il sindaco facendo il bene della città”. Sarebbe stato interessante sapere quante volte Capello è stato a Trapani, e con quante persone, a parte Fazio, si è trovato a parlare. L’udienza dinanzi al collegio presieduto dal giudici Enzo Agate, pm in aula c’era il sostituto procuratore Brunella Sardoni, è proseguita con la testimonianza del giornalista Fabio Pace collaboratore di Fazio durante il mandato di deputato regionale. Su eventuali interessi di Fazio ai destini della Ustica Lines (Liberty Lines) dei Morace, ha detto di non aver percepito nulla, qualcosa ha detto di ricordare vagamente sulla problematica legata all’acquisizione da parte dell’azienda Stefania Mode di un capannone nella zona industriale (Ustica Lines e Stefania Mode sono due degli aspetti della corruzione contestata a Fazio), ha invece detto di ricordare come grande impegno Fazio dedicò al cosiddetto comarketing per agevolare la crescita del traffico aeroportuale, Pace ha ricordato di aver partecipato alla stesura di un ddl sulla cosiddetta tassa di scopo che doveva riguardare anche il traffico portuale, ma che comunque non destinava fondi pubblici direttamente alle aziende private, Ryanair per l’aeroporto, Ustica Lines per i collegamenti marittimi, ma si trattava di fondi che sarebbero stati gestiti dagli enti locali. Altro interesse dell’on. Fazio quello di risolvere la questione delle case abusive costruite nella fascia dei 150 metri dal mare. Con Morace? “Solo rapporto personale”. Poco o niente è stato detto dal consigliere parlamentare Giovanni Lupo: a lui è stato chiesto dalla difesa dell’imputato se sapesse qualcosa sulle ragioni della mancata nomina a consulente gratuito della commissione parlamentare Territorio e Ambiente, del comandante Giuseppe Prestigiacomo, ma Lupo ha risposto che sia sulla scelta dei consulenti sia sul voto di nomina, i consulenti parlamentari non sono coinvolti nei relativi iter parlamentari. Prestigiacomo alla fine non venne nemmeno votato (c’era stata secondo l’accusa l’ira di Ettore Morace per la nomina), Lupo ha detto di ricordare dell’opposizione del pentastellato Trizzino, “come risulta dal resoconto” ma di non sapere le ragioni: certo la circostanza fu strana perché di solito le proposte per le nomine di consulenti gratuiti nelle commissioni, vengono tutte accolte. Altro teste l’ex dirigente della Polizia di Frontiera e Portuale, Giuseppe Russo, che con Fazio fu per un periodo comandante dei Vigili Urbani. “Per il mio passato – ha detto, ricordando con un momento di emozione di provenire dalla Squadra Mobile di Palermo (fu tra i protagonisti della stagione che vide cadere sotto i colpi della mafia tra gli altri Ninni Cassarà e Beppe Montana) – se Fazio fosse stato un delinquente non l’avrei nemmeno guardato”. Pronto a dire dell’ex sindaco sempre ligio alla legalità, quando scoprì l’addetto al protocollo del Comune che lasciava spazi vuoti sul registro (ma poi questa ha affermato Russo si scoprì non essere qualcosa di illecito), furibondo quando fu arrestato per corruzione il suo ingegnere capo, Filippo Messina. Ma furibondo allora Fazio lo fu per il fatto che sui giornali venne fuori che l’ing. Messina si occupava degli appalti per la Coppa America, andò in commissione antimafia a difendere questa sua posizione, mentre interrogato l’ing. Messina ammetteva la circostanza e 24 ore prima del suo arresto era al Viminale negli uffici del sottosegretario D’Alì, grande sposnor dell’evento velico, a parlare proprio degli appalti, che dopo l’arresto di Messina finirono sotto il controllo del prefetto Finazzo e del capo della Protezione Civile dell’epoca Bertolaso. Ancora Russo ha detto che il rapporto di Vittorio Morace con Mimmo Fazio erano tali e quali a quelli tra padre e figlio, “tanto da pensare che Ettore Morace poteva ingelosirsi”. E le assunzioni delle figlie alla Ustica Lines? “Le chiesi io personalmente all’armatore Morace – ha detto Russo – Fazio non c’entra nulla”. In aula è stato sentito anche il nipote dell’imputato, Roberto Fazio, per un periodo assunto alla Ustica Lines: ci sono intercettazioni dalle quali si evince il forte disappunto di Fazio per il mancato rinnovo del contratto da parte di Ettore Morace, Roberto Fazio in aula ha detto che in quel periodo lavorava su due fronti, in aeroporto (dove era entrato attraverso selezione interinale) e alla Ustica Lines, fu lui a preferire di lasciare la compagnia marittima, intanto che in aeroporto veniva disposta, dopo un ricorso al Tribunale, la sua assunzione a tempo indeterminato. Infine ultimo teste il direttore del consorzio Asi di Trapani, ingegnere Pietro Re, per questi niente di irregolare circa le attività condotte da Fazio per fare acquistare a Stefania Mode il capannone di Palazzo Europa, e poi a proposito del cantiere navale della Ustica Lines nell’area del porto di Trapani, anzi per l’ingegnere Re si tratta di una “officina”. A fine udienza Fazio avrebbe voluto fare dichiarazioni spontanee ma per il protrarsi dell’udienza ha accolto l’invito del presidente Agate a renderle alla prossima udienza.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.