“COMPAGNO È IL MONDO, COMPAGNA È LA PACE “ è il titolo del congresso provinciale che Articolo Uno di Trapani andrà a celebrare sabato mattina 2 aprile, nel Baglio Elena a Misiliscemi.
L’appuntamento congressuale ricade nel momento di estrema preoccupazione che vive il nostro paese, insieme alla Europa, per il dramma della guerra scoppiata in Ucraina.
L’invasione russa è iniziata da oltre un mese e tuttavia il negoziato per il cessate il fuoco e la ricerca di un accordo tra le parti stenta a fare passi in avanti. Le perdite umane e materiali sono ingenti, milioni di cittadini ucraini stanno fuggendo dai bombardamenti, dalla distruzione delle città e dalla penuria di generi di prima necessità, trovando accoglienza dentro i confini europei e nel nostro paese.
Ci troviamo di fronte ad uno scenario di guerra che ci trova impreparati e che cambia radicalmente le prospettive di vita del nostro continente, che spinge verso nuovi equilibri tra le potenze e mette a rischio l’idea della convivenza pacifica tra i popoli.
Il nostro compito in questa drammatica emergenza, è quello di aiutare le persone colpite dalla aggressione, ascoltando i loro bisogni per intervenire in loro soccorso, con la consapevolezza di non superare i limiti del possibile allargamento del conflitto.
Occorre infatti sostenere il dialogo e la ricerca di soluzioni diplomatiche per comporre in maniera stabile gli interessi delle popolazioni e degli stati coinvolti nella guerra.
La pace è un processo che richiede sempre la nostra cura e attenzione, un principio da perseguire, così come sancito dalla nostra costituzione, attraverso la pratica del dialogo e della ricerca della giustizia fra i popoli.
Il congresso affronterà anche altri temi legati alla realtà del nostro paese, attraversato da una crisi sociale ed economica inasprita dalla emergenza sanitaria e adesso gravata dalla ulteriore minaccia della guerra.
La crisi ambientale e climatica che mette a rischio la sopravvivenza umana, la transizione tecnologica che travolge il modo della produzione e della distribuzione della ricchezza, la crescente diseguaglianza tra la parte privilegiata che decide il destino di tutti e la maggioranza dei senza diritti che si impoverisce sempre più , impongono alla sinistra un grande lavoro da fare per rappresentare questa domanda di giustizia e costruire una idea di società più equa e libera, dove la dignità dell’uomo non è merce di scambio e lo sviluppo della persona è davvero possibile nella vita di ciascuno.