«Procede la demolizione del ponte crollato sul fiume San Bartolomeo. Ad un mese circa dall’allestimento del cantiere i lavori sono già a buon punto e non appena ultimati si potrà procedere con la costruzione dell’attraversamento provvisorio poiché abbiamo già rilasciato all’Anas il richiesto parere di conformità urbanistica ed anche Soprintendenza ed autorità di bacino hanno trasmesso i relativi pareri. Monitoriamo le fasi poiché il collegamento è necessario per la viabilità del territorio ed occorre procedere in maniera quanto più veloce possibile. Continuo a confrontarmi con i tecnici dell’Anas e dell’assessorato regionale alle Infrastrutture che ringrazio per la disponibilità ad operare in maniera attenta e celere».
Lo afferma il sindaco di Castellammare del Golfo Nicolò Rizzo sui lavori -avviati il 7 marzo- di demolizione del ponte San Bartolomeo e la successiva realizzazione dell’attraversamento provvisorio: la prima campata sulla ex statale 187 del ponte San Bartolomeo, sull’omonimo fiume, al confine tra Castellammare del Golfo ed Alcamo, è crollata nella notte tra il 10 e l’11 dicembre 2021 dopo continue piene del fiume e giornate di incessanti piogge.
L’Anas è stata individuata come soggetto attuatore tramite un protocollo d’intesa richiesto dalla Regione siciliana e dell’amministrazione di Castellammare del Golfo che ha già trasmesso all’ente statale il richiesto parere di conformità urbanistica per la realizzazione di un attraversamento provvisorio sul fiume San Bartolomeo, nelle adiacenze del crollato ponte omonimo, al Km 43+708 della ex statale 187.
La Regione siciliana ha stanziato 1,2 milioni di euro che si sommano al finanziamento di 800 mila euro da parte dell’Anas per la demolizione in corso e la realizzazione del passaggio.
Dopo l’attraversamento provvisorio in realizzazione l’Anas sta predisponendo il progetto del ponte definitivo che prevede due campate, con una più grande che consente di non posizionare la pila in alveo. Il ponte in demolizione, invece, aveva una lunghezza totale pari a circa 116 metri ed era costituito da 3 campate, con 2 spalle e 2 pile, in parte in alveo.
Autorizzati all’Anas dall’autorità di bacino con nulla osta idraulico, per i lavori di demolizione si è prima reso necessario spostare circa 35 accropodi, massi prefabbricati di calcestruzzo per costruzioni marittime che la Regione, ente gestore dei lavori di messa in sicurezza del porto, ha posizionato anni fa nei pressi del ponte in attesa della ripresa dei lavori. Adesso saranno utilizzati per il completamento della messa in sicurezza del porto di Castellammare, finanziata dalla Regione con 8,8 milioni di euro.