A causa di un errore il casolare sarebbe dovuto tornare al figlio del boss Tano Badalamenti, mandante dell’omicidio di Peppino Impastato. Ma Comune e Agenzia delle entrate hanno fatto ricorso. Il fratello dell’attivista ucciso “Sono fiducioso”
Il provvedimento di revoca della confisca di ‘Casa Felicia” è stato sospeso fino all’esito dell’udienza del prossimo 10 maggio. Il casolare, assegnato nel 2010 al Comune di Cinisi, nel 2010 è diventato centro culturale ed è stato intitolato alla mamma di Peppino impastato, militante e giornalista ucciso dalla mafia. Ma a casa di un errore procedurale ha rischiato di tornare in mano ai figli del boss Badalamenti, ritenuto il mandante dell’omicidio.
“Sono fiducioso, non credo che il bene tornerà a Badalamenti” ha fatto sapere Giovanni Impastato, fratello di Peppino. E di certo non lo sarà il prossimo 29 aprile, data inizialmente fissata per la restituzione del bene. “I giudici hanno rinviato – spiega Giovanni Impastato – dopo l’istanza presentata dal Comune e dall’Agenzia dei beni confiscati, che utilizzando la legge 46 hanno fatto ricorso. Credo che sia un fatto positivo. C’è da aspettarsi di tutto, ma la legge 46 parla chiaro e prevede questo tipo di errori. Per me è positivo che ancora si stia discutendo, e ci aspettiamo che il giudice ci convochi per potergli fornire altre informazioni. Inoltre abbiamo progetti in porto, solo ieri c’erano 200 ragazzi nel centro. Questo rinvio – aggiunge – ci dà la possibilità, inoltre di organizzare un evento per il prossimo 9 maggio, anniversario della morte di Peppino”.
Fonte Repubblica.it