Processo all’ex sindaco Fazio: tre testimoni e le dichiarazioni spontanee dell’imputato
Gli avvocati Pasquale Perrone, e l’ex capo ufficio stampa del Comune di Trapani, Cinzia Bizzi, sono stati i testimoni, citati dalla difesa, ascoltati ieri nel’udienza dove l’ex sindaco ed ex deputato regionale Girolamo Fazio è imputato di corruzione, traffico illecito di influenze e rivelazione di segreti d’ufficio. Si tratta del procedimento scaturito dall’operazione dei Carabinieri di Trapani, “Mare Monstrum”, la cosiddetta “tangentopoli del mare”, che nel 2017 lo vide finire agli arresti domiciliari, assieme all’armatore della Liberty Lines Ettore Morace. E una parte interessante dell’udienza è stata quella dove è emerso che gli “amici pericolosi” dell’ex armatore della società navale leader in Sicilia dei trasporti veloci, per l’appunto la Liberty Lines (ex Ustica lines), sarebbero stati altri. A dirlo, rispondendo alle domande degli avvocati Michele Cavarretta e Lillo Fiorello, la giornalista Cinzia Bizzi, che con Fazio cominciò a collaborare nel 2002 quando questi venne eletto sindaco di Trapani, scelta dal sindaco quale esperto per affidarle la comunicazione ufficiale del Comune, rapporto proseguito per i successivi 10 anni, e che ha detto di aver svolto analogo incarico per un periodo presso la Ustica Lines e poi passata a dirigere l’ufficio stampa del Trapani Calcio quando la squadra granata, sotto la guida dell’armatore Vittorio Morace, approdò in serie B. La teste ha detto di aver mantenuto sempre contatti personali e professionali con Fazio, essendosi venuto a creare un rapporto di amicizia e frequentazione. Divenendo così un’amica fidata dell’imputato, raccogliendo in questa veste alcuni suoi sfoghi, come dimostrato dalle intercettazioni frattanto disposte dalla magistratura nei confronti di Fazio, prima dell’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari. La giornalista ha così tra l’altro ricordato, rispondendo sempre ai legali difensori dell’imputato, di aver raccolto la confidenza di Fazio a proposito dei rapporti che esistevano tra Ettore Morace e l’ex consigliere comunale di Trapani, Giuseppe Carpinteri. Un rapporto malvisto da Fazio all’epoca deputato regionale. E che Fazio ha confermato nelle dichiarazioni spontanee rese al termine dell’udienza. Di Carpinteri ha ricordato il suo passato politico di uomo legato alla corrente Dc dell’onorevole Canino, corrente con la quale dopo la sua elezione a sindaco non ha voluto avere alcun rapporto, tanto da escluderla nella scelta degli assessori. Fazio ha ricordato che il rapporto tra Ettore Morace e Giuseppe Carpinteri si era fatto stretto nella fase in cui doveva passare alla Ustica Lines la gestione della società navale trapanese Traghetti per le isole. Ed ancora che aveva detto a Ettore Morace di guardarsi bene dal Carpinteri. Tornando alla testimonianza della giornalista Bizzi, la stessa ha riferito che erano invece buoni e stretti i rapporti tra Fazio e l’anziano patron della Ustica Lines Vittorio Morace: ” “per quello che io sappia Fazio con Morace non condivideva alcun intersse economico”. Alla testimone i difensori di Fazio hanno rivolto domande circa l’attività dell’imputato quando era sindaco di Trapani. Ha risposto affermando come Fazio in ogni suo atto si richiamava sempre al rispetto delle leggi. Tra le domande poste quella relativa al tentativo di trasformare la destinazione urbanistica di una vasta area prossima alla scorrimento veloce della città, in contrada Cassiere, or costruire un centro commerciale. Fu lei, ha detto, ad avere notato qualcosa di anomalo nella delibera da sottoporre al Consiglio comunale, e Fazio si adoperò subito per avere i chiarimenti, incontrando anche il manager Francesco Agnello, che era promotore della costruzione del centro commerciale. Centro commerciale sul quale si addensarono molti dubbi e alla fine non fu realizzato. Ha anche parlato del periodo in cui per la Coppa America di vela del 2005, il Comune “gestì solo gli appalti per i servizi ed io stessa – ha detto- preparavo i documenti che passavano poi alle forze dell’ordine e alla prefettura”. Ha anche ricordato “gli scontri avuti con l’imprenditore Birrittella” – arrestato poi per mafia e divenuto poi uno dei più importanti collaboratori di giustizia del trapanese – all’epoca delle vicissitudini del Trapani calcio. All’epoca dei fatti si era aperto un contenzioso tra il Comune e la società granata a proposito dell’utilizzo del campo Sorrentino dove svolgere gli allenamenti. Questioni che indussero Birrittella a consegnare al Comune il titolo calcistico. Proprio Birrittella in uno dei suoi verbali raccontò che fu proprio il sindaco Fazio a presentargli l’imprenditore Vittorio Morace al quale cedette la squadra. Il rapporto tra i due si concluse con uno scambio di lettere, la Bizzi ha riferito che il sindaco Fazio risposte a Birrittella concludendo la lettera con una frase significativa, attestando la sua “profonda disistima”. La Bizzi infine ha detto che quando guidava l’ufficio stampa del Trapani Calcio capitava di contattarlo per consigli di carattere legale, cosa che faceva talvolta su richiesta della moglie dell’armatore Vittorio Morace che per ricopriva l’incarico di direttore generale della società calcistica. E poi a proposito dei contatti tra Fazio ed Ettore Morace ha detto di non avere mai assistito a richieste di assunzioni presso l’Ustica Lines da parte dell’ex sindaco. Nel corso della stessa udienza sono stati sentiti gli avvocati Perrone e Carlo Morace. Il primo, che lavorava nello stesso studio legale di Fazio, ha riferito sulla consulenza che Fazio assunse presso la ditta Stefania Mode e di essersi interessato attraverso Fazio dell’acquisizione da parte di questa società dell’edificio “Palazzo Europa” sito all’interno dell’area industriale di Trapani. L’avvocato Morace ha risposto invece sull’incontro avuto a Roma con l’ex presidente del Cga, giudice Raffaele De Lipsis, all’epoca in cui l’Ustica Lines aveva avuto bocciato un ricorso al Tar per un contenzioso con la Regione. Morace ha detto di essersi recato malvolentieri a quell’incontro, “non capivo perchè doveva incontrare De Lipsis” ritenendo che lui con i legali incaricati avevano predisposto il ricorso “mi apparve anomalo doverlo concordare con terzi”. A sollecitarlo all’incontro fu proprio il cugino Ettore Morace, “mi disse di andare a Roma con l’avvocato Fazio, gli espressi le mie perplessità, ero infastidito ma andai ugualmente”. La difesa di Fazio ha chiesto all’avv. Morace se in quella occasione fu chiesto a De Lipsis se sapeva quale collegio del Cga avrebbe deciso sul ricorso, se cioè erano state assunte informazioni sui giudici che dovevano discutere l’opposizione: “No – ha risposto Morace – Fazio semmai chiese a De Lipsis se il collegio difensivo era buono”.