Il racconto del maresciallo

Artemisia bis: il processo per i falsi nelle commissioni Inps per le invalidità civili. Sentito il luogotenente Tofanicchio

Chiusa la fase delle schermaglie tra le parti, con il giudice Badalucco che ha respinto le opposizioni delle difese che puntavano a vedere annullati i provvedimenti di intercettazione, è di fatto cominciato il processo nei confronti dei 28 medici, componenti delle commissioni Inps per il riconoscimento di invalidità civili e benefici legge 104. Si tratta di un troncone di indagine legato all’indagine Artemisia, l’inchiesta sviluppata dai Carabinieri che ruota attorno all’ex deputato regionale e medico di Castelvetrano Giovanni lo Sciuto, a proposito di corruzione e costituzione di una loggia massonica segreta. Dalle intercettazioni che hanno riguardato l’ex parlamentare sono venute fuori una serie incredibile di raccomandazioni che il politico avrebbe gestito per influenzare le decisioni delle commissioni Inps avendo come suo braccio operativo il medico Rosario Orlando. I carabinieri attraverso ulteriori intercettazioni, anche video, accertarono precise irregolarità nel lavoro delle commissioni. La Procura di Trapanui ha contestato ben 162 capi di imputazione, quanti sarebbero i falsi compiuti. Nell’udienza dello scorso 3 maggio il pm Sara Morri ha citato come teste uno dei principali investigatori che si occuparono dell’indagine, il luogotenente dei Carabinieri Luca Tofanicchio. Il sottufficiale dell’Arma ha ripercorso l’attività investigativa, le intercettazioni che hanno riguardato il responsabile medico legale delle commissioni, il dottore Alberto Adragna, uno degli imputati, evidenziando le difformità emerse, le commissioni all’opera caso per caso sono risutate diverse da quelle indicate nei verbali. Le video intercettazioni ambientali, con le telecamere poste nei locali delle commissioni, sono la prova che nelle stanze dell’Inps i medici presenti non erano quelli che risultavano firmare i verbali. Il luogotenente Tofanicchio rispondendo al pm Morri ha cominciato così una lunga deposizione, che proseguirà il prossimo 16 giugno, soffermandosi caso per caso, dando nome e cognome ai soggetti ritratti nei fotogrammi, fotografie nelle quali sono stati ritratti anche i pazienti, così da potere determinare di quale visita medica si trattava. Per le decisioni “raccomandate” la visita in media durava nove minuti. L’attività ha riguardato un periodo compreso tra gennaio e marzo 2018. In totale si tratta di 28 imputati, medici, componenti della commissione nei diversi periodi, quasi tutti sotto inchiesta per falso e falsità ideologica. In capo a tutti il nome di Rosario Orlando, presidente della commissione medica, che avrebbe pilotato le decisioni; dietro le quinte a spingere l’ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto. Imputati con Orlando sono, Alberto Adragna, castellammarese, 65 anni, Rosalba Caizza, marsalese, 64 anni, Francesca Pellegrino, di Paceco, 52 anni, Antonietta Barresi, castelvetranese, 58 anni, Patrizia Todaro, di Carini, 53 anni, Agostino Tomasello, di Santa Flavia, 48 anni, l’ex consigliere comunale e provinciale della Dc, Mario Sugamiele, pneumologo di Paceco, 76 anni, Gaetano Salerno, castelvetranese, 43 anni, Antonio Di Giorgio, palermitano, 47 anni, Sebastiano Genna, ericino, 69 anni, Adelina Barba, agrigentina, 50 anni, Tommaso Savì, palermitano, 36 anni, Pietro Genna, ericino, 36 anni, Joseph Dispensa, palermitano di 48 anni, Giuseppe Badalamenti, palermitano, 57 anni, Pasquale Petruzzo, palermitano, 46 anni, Giuseppe Francesco Simone, alcamese 63 anni, Simona Gioè, palermitana, 36 anni, Giovanni Di Peri, palermitano, 47 anni, Pietro Alfano, di Cinisi, 41 anni, Viviana Cutaia, palermitana, 42 anni, Ivana Di Liberto, alcamese, 34 anni, Alessio Cammisa, palermitano, 45 anni, Viviana Catania, palermitana, 40 anni, Elisa Vegna, marsalese, 42 anni, Maria Boatta, palermitana 47 anni. Tra gli imputati anche la psicologa Gaetana D’Agostino, ennese di nascita, residente a Palermo, 42 anni presidente dell’ordine regionale degli psicologi. Agli atti processuali le storie di soggetti che dichiaravano invalidità gravi, incapaci di deambulare senza stampelle e sedia a rotelle, che miracolosamente una volta superata la visita venivano visti camminare normalmente appena fuori dall’edificio dell’Inps. Addirittura in un caso i Carabinieri hanno registrato una visita…senza il malato. Per non parlare poi delle certificazioni utili a ottenere i benefici della legge 104 – la norma destinata ai disabili e ai loro accompagnatori assistenti. E così insegnanti hanno evitato di prendere servizio in scuole lontane dalla loro residenza, una di queste doveva andare a Modena ed è rimasta tranquillamente a casa sua, un’altra preside ha potuto ottenere il trasferimento da Marsala a Castelvetrano la sua città, addirittura in un caso l’on. Lo Sciuto si è auto favorito: ha fatto ottenere i benefici della legge 104 alla suocera…per potere cambiare auto, una fiammante Mercedes, considerato che chi assiste una beneficiaria della legge 104 può ottenere vantaggi economici e fiscali nell’acquisto di un’auto, sulla carta serve a garantire mobilità al soggetto con handicap. E per far questo addirittura fece separare la suocera dallo stato di famiglia dove era registrata col marito, per metterla nel proprio stato di famiglia. Grazie ai vigili urbani di Castelvetrano gli venne facile facile far cambiare residenza alla suocera portandola nel proprio domicilio…ma tutto questo solo sulla carta. I Carabinieri hanno anche accertato che durante le visite dei propri “raccomandati” l’on. Lo Sciuto stazionava davanti la sede dell’Inps. Accompagnato dal fidato amico Isidoro Calcara, 57 anni, che gli faceva d’autista e col quale a fine giornata redigeva il report di quante pratiche avevano ottenuto il parere favorevole della commissione. Un report continuamente aggiornato. Dentro gli uffici a sbrigare le pratiche segnalate dall’on. Lo Sciuto il medico Rosario Orlando, presidente della Commissione che in commissione restò anche quando andò in pensione. Era lui per la Procura di Trapani “a pilotare gli esisti delle varie commissioni mediche, i componenti facevano quello che lui chiedeva di fare”. La segreteria politica dell’on. Lo Sciuto di fatto era l’anticamera dell’ufficio della commissione Inps per il rilascio delle pensioni di invalidità. Lui attento, al telefono parlava poco e senza tanti riferimenti, talvolta utilizzava un telefonino diverso dal suo, per evidente paura di intercettazioni, se capitava che qualche suo interlocutore di lasciava andare nei ringraziamenti, lui aveva la risposta pronta: “Io ti ho dato la pensione? Ma quando mai è stata l’Inps…l’ha fatta l’Inps, sempre minchiate dici tu”. In segreteria riceveva e pianificava le telefonate ad Orlando. “La domanda è stata fatta .. ti dovrebbero chiamare entro fine mese. Và bene? Io già ci ho parlato .. perchè sennò ti prenota tra due mesi, capito?E distribuiva consigli, talvolta indossava anche i propri panni di medico:“giovedì devi venire qua, la visita cardiologica te le faccio io. Me la sbrigo io”. Visite che servivano a provare aggravamenti, patologie inesistenti. “Giovedì…tu l’ospedale di Castelvetrano lo conosci, no? …Devi andare al Reparto Medicina al secondo piano, che c’è mio fratello che ti fa la visita internistica. Gli dici che soffri di pressione alta, cose, capito? E ti fa tutto Aspetta che ora lo chiamo e glielo dico.” “Hai il busto ortopedico? Sei in grado di trovarne uno? Vedi se lo trovi se non lo trovi lo comperi”. Da vero e proprio regista teatrale, Lo Sciuto è stato ascoltato dai Carabinieri a consigliare al “raccomandato” di turno, uno che di mestiere ha continuato a fare l’autista di mezzi pesanti, come comportarsi una volta davanti alla commissione. “Devi dire di avere giramenti di testa, depressione, vuoti di memoria e perdita dell’orientamento, purtroppo ho giramenti di testa, dici mi scordo le cose, problemi alla schiena, difficoltà pure a stare in piedi perché mi abbandonano le gambe…la cosa più grave è che mi scordo le cose che non mi oriento più. Non posso stare più , il camionista non lo posso fare più …facevo il camionista e sono rovinato! Non sono più in condizioni di lavorare…gli dici Io non posso guidare più! Io purtroppo non posso più guidare il camion e cose, neanche più la macchina posso guidare! La situazione è che non sono in condizione di fare il camionista. Portati tua moglie, ti fai accompagnare da tua moglie …entri, entri e fai l’addormentato. Se qualcuno ti chiede la patente gli dici io la patente non l’ho, è da tre mesi che non guido più… Non ti portare la patente…Va bene, ok? sei raccomandato stai tranquillo, sei raccomandato, capito? vai tranquillo! va bene?”.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.