L’antimafia convoca i massoni

Trapani: al via stamattina le audizioni della commissione nazionale antimafia presieduta dal senatore Nicola Morra. Tra i convocati i vertici locali degli ordini massonici

Il lavoro della commissione nazionale antimafia a Trapani da oggi comincerà di buon mattino, con le audizioni del prefetto Cocuzza e dei vertici delle forze dell’ordine, per continuare con i Procuratori ed i Presidenti dei Tribunali di Trapani e Marsala. Le audizioni si svolgeranno in prefettura. Tra i convocati anche il presidente di Sicindustria Gregory Bongiorno. Ma il dato da cogliere è quello della decisione della commissione di ascoltare i vertici locali della massoneria. E’ evidente che la commissione voglia capire di più sul fenomeno della presenza delle logge nella provincia di Trapani, fatto stigmatizzato già dalla precedente commissione quando era presieduta dall’ex ministro Rosy Bindi. Oggi il presidente , il senatore Nicola Morra, conferma che c’è da comprendere maggiormente il fenomeno, sopratutto da quando l’indagine Artemisia, condotta dai Carabinieri di Trapani e coordinata dalla procura trapanese, ha fatto scoprire l’esistenza di logge segrete in quel di Castelvetrano, laddove proprio la commissione presieduta dall’on. Bindi aveva individuato l’esistenza di un cerchio che avrebbe fatto da cuscinetto alla stessa latitanza del boss Matteo Messina Denaro. Le massomafie restano nell’agenda della commissione bicamerale d’inchiesta, e restano nell’ombra le azioni condotte dalla massoneria ufficiale per arginare il fenomeno delle logge segrete. Ad ogni occasione in cui si è scritto dell’esistenza di logge segrete, cosa che pare avere caratteristica perpetuante nel trapanese, dove nel 1986 venne scoperta la loggia segreta Iside 2, dove erano iscritti mafiosi e colletti bianchi, assieme a politici, burocrati e professionisti di varie professioni pubbliche e private, la massoneria ufficiale ha alzato la sua voce indignata, salvo però poi non costituirsi parte civile nel processo in corso a Trapani contro chi come l’ex deputato Giovanni Lo Sciuto, è accusato di costituzione di associazioni segrete. Sarà quindi interessante questa missione trapanese che intende affrontare anche il tema dei Comuni sciolti per mafia, laddove però i burocrati restano sempre al loro posto. Per questa ragione verrà sentita l’ex commissione straordinaria presieduta dal prefetto Caccamo che gestì il Comune di Castelvetrano dopo lo scioglimento per inquinamento mafioso nel 2017. La missione trapanese della commissione nazionale antimafia si concluderà mercoledì pomeriggio proprio a Castelvetrano, dove i commissari visiteranno l’impianto equestre gestito da Giuseppe Cimarosa, figlio dell’ex boss poi pentitosi, Lorenzo Cimarosa, e che al momento è a rischio confisca.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.