A quando un luogo dedicato a Salvatore Coppola?

L’attuale vice sindaco Abbruscato da consigliere comunale nel 2016 chiese all’allora amministrazione di individuare un sito cittadino per ricordare “Licchia”, ma a dimenticarsene pare essere stato adesso anche lui

Diciamo subito al vice sindaco Vincenzo Abbruscato di non leggere queste righe come una polemica. Avremmo potuto chiamarlo e chiedergli delucidazioni, ma preferiamo scrivere sperando di strappare un impegno concreto. Siamo oramai abituati ad una città spesso priva di memoria, ma talvolta è vero pure che mancano certi stimoli. E’ mancato quello per esempio a ricordare “Licchia” Coppola, l’editore che si inventò tante cose per spingere Trapani ad affrancarsi dalla mafia. E cominciò a farlo in un’epoca in cui l’antimafia letteraria non era del tutto approdata sui grandi palcoscenici. C’erano già i grandi scrittori, ma editori di periferia, come era lui, con questo taglio ce ne erano pochi, anzi forse proprio nessuno a parte Salvatore Coppola. Famosi sono diventati i “Pizzini della legalità”, ma anche tanti altri testi. Licchia ci ha lasciati prematuramente nel 2013. Nel 2016, Vincenzo Abbruscato, consigliere di opposizione, dai banchi del Pd, presentò l’atto di indirizzo che noi oggi vi riproponiamo. La scelta di un sito da dedicargli e la istituzione di un premio letterario.Non accadde nulla, l’allora amministrazione, sindaco era Vito Damiano, non fece nulla. Sono trascorsi tanti anni, Abbruscato oggi è esponente di spicco della Giunta del sindaco Tranchida, ma ci dispiace che anche lui di Licchia si sia dimenticato. nComprendiamo i mille impegni e non intentiamo alcuna causa. Oggi gli vogliamo ricordare che da vice sindaco può agire. Speriamo presto. Adesso che siamo a ridosso dei 10 anni dalla scomparsa del Grande Licchia.

 

Salvatore Coppola nacque a Trapani il 21 ottobre 1951. Dal 1984 al 30 ottobre 2013, data della sua prematura scomparsa, è stato animatore instancabile della cultura trapanese intestandosi con la sua casa editrice eventi e pubblicazioni a sostegno della legalità. Con uno spirito di sacrificio raro e prezioso ha portato in giro per l’Italia i valori di questa terra, per dimostrare che da Trapani possono uscire fuori grandi eccellenze. Una rete che ha coinvolto scrittori italiani e americani (Antonio Fragola, Gaetano Cipolla), artisti internazionali come Nicolò D’Alessandro, parolieri del calibro di Pino Romanelli, talenti della scrittura e della musica come Marilena Monti, intellettuali come Giacomo Pilati, Salvatore Mugno, Rocco Fodale, Daniela Gambino, Ninì Ferrara, Salvatore Di Marco, Ignazio Apolloni, Augusto Cavadi, Mario de Caro e tanti altri. Una rete internazionale. E lui lì dietro a cucire queste maglie sottili del cambiamento per avanzare una idea, una ipotesi. Silenzioso, sempre un passo indietro, di una timidezza composta che non celava fragilità o debolezza, semmai la voglia si starsene lì’ a guardare l’effetto che fa mettere insieme un professore di cinema dell’università del North Carolina, un cuoco, un contadino e un poeta. Salvatore, ma in tanti lo conoscevano con il soprannome di Licchia, aveva dato alle parole un senso etico eccezionale, che era indipendente dalla loro rendita economica, una follia imprenditoriale; un magia in un mondo dove contano sempre meno i valori. Le parole, quelle buone, migliorano la gente e allora si devono pubblicare, perché è sicuro che servono a qualcosa. A fissare una emozione, un ricordo, una denuncia. A lui si devono le collane di libri da indossare per essere letti in metro o passeggiando (“Accollati un libro“), e i “pizzini della legalità” nati subito dopo la cattura del boss Bernardo Provenzano per dare voce ai familiari delle vittime di mafia come Pina Maisano Grassi, Michele Costa, Giovanni Impastato, Margherita Asta, piccoli block notes di 40 pagine che testimoniano e divulgano i valori dell’antimafia. Ha allargato questa sua rete ai ragazzi di Scampia donando nel 2009 una stampante con cui fabbricare da soli i pizzini contro la camorra. E quei ragazzi oggi lo hanno ricompensato rilevando la sua casa editrice. Nel 2009 ha ricevuto il premio Giovanni Falcone per il suo impegno contro la mafia. In suo nome sono stati intestati diversi premi letterari in varie parti d’Italia.

IMPEGNANO IL SINDACO E LA GIUNTA

A predisporre tutti gli atti propedeutici finalizzati a dedicare un sito pubblico per ricordare ai posteri l’impegno e la dedizione di Salvatore Coppola, coraggioso e infaticabile editore Trapanese e ad istituire il Premio Letterario “ LICCHIA”, anche in collaborazione con l’Ente Luglio Musicale Trapanese.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.