ALCAMO. È stato arrestato dai Carabinieri di Alcamo, un pregiudicato 39enne, con l’accusa di sequestro di una ragazza minorenne. A denunciarlo è stato il figlio che si è rivolto ai militari denunciando il padre. Il giovane avrebbe raccontato ai carabinieri che il padre al fine di ostacolare ed osteggiare la relazione sentimentale intrapresa di recente con una ragazza alcamese, aveva ripetutamente minacciato di morte entrambi.
Alla luce di quanto esposto dal giovane, i Carabinieri, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Trapani, hanno avviato immediate indagini,nel corso delle quali, hanno rintracciato alla guida della propria autovettura con a bordo la fidanzata minorenne del proprio figlio.
Secondo la ricostruzione degli eventi effettuata dai militari dell’Arma, mentre il 18enne si trovava presso la Compagnia Carabinieri di Alcamo per formalizzare la sua denuncia, il 39enne si sarebbe recato presso l’abitazione di residenza della giovane fidanzata del figlio dove l’avrebbe minacciata di morte se non avesse interrotto la relazione con il figlio e le avrebbe sottratto il telefono. Successivamente, con ulteriori minacce rivolte sia alla giovane sia alla madre, l’avrebbe costretta a seguirlo in macchina da cui le avrebbe impedito di scendere. In questo frangente, il 39enne avrebbe, inoltre, telefonato al proprio figlio avvisandolo del fatto che la minorenne era con lui e che non l’avrebbe più rivista.
I gravi indizi di colpevolezza emersi a carico dell’uomo in merito all’ipotesi di reato di sequestro di personahanno condotto i Carabinieri ad arrestarlo. Lo stesso è stato condottopresso la Casa Circondariale “Pietro Cerulli” di Trapani, così come disposto dal Sostituto Procuratore di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani.
In sede di udienza di convalida, valutato lo stato delle indagini, il competete Giudice per le Indagini Preliminari ha ritenuto necessario sottoporre il 39enne alla misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
È obbligo rilevare che l’odierno indagato e destinatario della misura restrittiva è, allo stato, solamente indiziato di delitto, pur gravemente, e che la sua posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.