La Procura Generale chiede la condanna del sindaco Rizzo

Mafia, operazione Cutrara: in appello la discussione degli imputati giudicati col rito abbreviato

Oggi la Procura Generale ha discusso, dinanzi alla Corte di Appello di Palermo, il processo scaturito dall’operazione antimafia condotta, a Castellammare del Golfo, dai Carabinieri, nel giugno 2020. Si tratta del procedimento che riguarda nove imputati che hanno scelto di essere giudicati col rito abbreviato e nei cui confronti la sentenza di primo grado del gip del Tribunale di Palermo, giudice Tesoriere, risale al settembre dell’anno scorso. Tra gli imputati c’è anche l’attuale sindaco di Castellammare del Golfo Nicola Rizzo. Assolto in primo grado dall’accusa di favoreggiamento reale, la Procura Generale oggi ha insistito per una condanna a due anni, contestando, come i pm De Leo e Dessì avevano fatto in primo grado, il favoreggiamento a Cosa nostra. Le contestazioni al sindaco Rizzo ruotano attorno ad un incontro top secret, documentato dai Carabinieri con ritrazioni fotografiche, e ammesso dallo stesso sindaco, con il capo mafia di Castellammare del Golfo Francesco Domingo, detto Ciccio Tempesta, nei cui confronti si sta svolgendo a Trapani il processo di primo grado col rito ordinario. A Rizzo i pm prima e la Procura generale oggi hanno contestato l’avvenuto interessamento per trovare un immobile dove trasferire una struttura residenziale per anziani che Domingo, incontrato da Rizzo a casa del suocero, gli aveva raccomandato. Inizialmente Rizzo fu raggiunto da un avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa, nella fase della richiesta di rinvio a giudizio l’accusa divenne favoreggiamento reale con l’aggravante di aver favorito la mafia. La sentenza di primo grado ha assolto Rizzo con la formula del fatto che non sussiste. In primo grado con Rizzo vennero anche assolti l’ex presidente del Consiglio comunale di Trapani Francesco Di Bono, per lui la formula di non aver commesso il fatto, e Carlo Valenti. Nella discussione odierna la Procura generale ha chiesto alla Corte di non accogliere i ricorsi degli imputati condannati: Diego Angileri a 4 anni, Camillo Domingo a 12 anni, Daniele La Sala a 10 anni e 8 mesi, Salvatore Mercadante a 14 anni e 8 mesi, Gaspare Maurizio Mulè a 4 anni e 3 mesi, Antonino Sabella a 8 anni e 8 mesi, Francesco Stabile a 10 anni e 8 mesi e Francesco Virga, capo mafia di Trapani e figlio dell’ergastolano Vincenzo, 4 anni e 6 mesi. Il processo di Appello proseguirà il 18 ottobre quando discuterà il difensore di Rizzo, l’avvocato Giacomo Frazzitta.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.