Diffamò il questore Agricola

Condannato l’animalista Rizzi, anche a pagare un maxi risarcimento

E’ costato caro un post scritto dall’animalista Enrico Rizzi contro l’allora questore di Trapani Maurizio Agricola. Sulla sua pagina social nel marzo 2017 attaccò l’allora questore di Trapani, oggi Agricola dopo essere stato a Modena è a Catanzaro, scrivendo non solo che era rimasto inadempiente rispetto a sue denunce sull’esistenza di combattimenti clandestini tra cani, ma che era accusato di falso per come emergeva, così asserì l’animalista, da articoli relativi ad un processo svoltosi a Marsala. Ma il questore Agricola risulta che mai è stato indagato per falso. Le affermazioni di Rizzi poi continuavano in maniera diffamatoria, così ha sostenuto la Procura, dopo la querela del questore, additandolo come soggetto che percepiva stipendio senza curarsi dei cittadini e infine indicava l’indirizzo mail istituzionale, invitando i cittadini a scrivergli “i loro ringraziamenti”. Rizzi è stato chiamato a giudizio dalla Procura di Trapani con un decreto di citazione diretta e lunedì pomeriggio è arrivata la sentenza di condanna. Il giudice Patrizia Satariano, contro la quale la difesa di Rizzi aveva presentato ricusazione, respinta però immediatamente dalla Corte di Appello di Palermo, ha condannato Rizzi al pagamento di 1500 euro ( il pm aveva chiesto quattro mesi) e al pagamento alla parte civile costituita, il questore Agricola, difeso dall’avvocato Giuseppe De Luca, di un risarcimento pari a 50 mila euro, provvisionale riconosciuta per 17 mila euro, oltre che a pagare le spese legali e processuali. Rizzi, difeso dagli avvocati Cuggini e Piacentini, ha anticipato che appellerà la sentenza, non appena verranno depositate fra tre mesi le motivazioni. La difesa ha tenuto a ribadire che il post di Rizzi era frutto di “una legittima critica”. Tutt’altro l’avviso del querelante e della Procura, condiviso adesso dal giudice.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.