Omelia nel giorno dei morti, 1.200 salme ancora insepolte
PALERMO. “Noi dobbiamo custodire i corpi.
A cominciare da questo luogo, da questo cimitero.
Non possiamo continuare ancora a vedere i corpi dei nostri cari profanati. Ci dev’esser dato di venire a commemorare i nostri morti in una degna dimora”. E’ una dura requisitoria quella pronunciata dall’Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice nel corso dell’omelia in occasione della Celebrazione eucaristica per la commemorazione dei defunti nella Cappella del Cimitero di Santa Maria dei Rotoli, dove da tempo sono ancora in attesa di sepoltura quasi 1200 salme. “Occorre individuare – ha proseguito il presule – le responsabilità di questo scempio. Giustizia e rispetto dei nostri morti, chiedono che venga allo scoperto l’origine di questa profanazione. Occorre agire tempestivamente sulle cause. Chiamarle per nome. Non ci saremmo aspettati di avere sotto i nostri occhi anche quest’anno una tale orribile e nefasta visione. Burocrazia, interessi occulti, e deresponsabilizzazione devono avere un nome. Non è più tempo di rimandare”.
“Noi chiediamo di venerare i nostri morti. I palermitani, non siamo cittadini e cristiani che profanano i morti. La coscienza e la corresponsabilità civile e cristiana della nostra città – ha concluso l’arcivescovo – ci obbliga ad indignarci e a protestare. Rivendichiamo uniti una degna sepoltura dei nostri cari defunti”. (ANSA).