Operazione Delivery della droga a Castellammare del Golfo: condannati diversi imputati

Sono stati condannati, con sentenza emessa ieri pomeriggio dal gip Brignone del Tribunale di Trapani, quasi tutti gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato, coinvolti nell’operazione “Delivery della droga” nel Comune di Castellammare Del Golfo.

Alcuni imputati, durante il periodo del lockdown, avrebbero organizzato con l’ausilio di complici e parenti un sistema di “delivery” di marijuana e cocaina, sostanze acquistate rispettivamente a Partinico e nel quartiere Zen di Palermo per poi essere vendute nella piazza di Castellammare del Golfo.

Il giudice, nella sentenza di ieri, ha condannato il castellammarese Salvatore Bosco (di anni 40), figlio del noto boss locale Antonino Bosco, alla pena di 7 anni e 4 mesi in carcere, oltre a pagare trentaquattro mila euro di multa. Condannata anche la castellammarese Emanuela Di Bartolo (di anni 42) e il figlio Davide Calabrò (di anni 21), rispettivamente a 5 anni e 5 mesi e 3 anni, 8 mesi e 14 giorni. Inoltre, madre e figlio, dovranno pagare ventiquattromila e diciassettemila euro di multa .

Per gli altri imputati le pene sono di 4 anni e 8 mesi, oltre a ventimila euro di multa, per i palermitani Domenico Bellomonte (di 26 anni) e Gabriele Piazza (di 35 anni), mentre per il partinicese Antonino Maragliotti nove mesi e dieci giorni di reclusione, oltre a duemila e ducento euro di multa. Infine per il trappetese Salvatore Ferrara (di 46 anni) , un anno di reclusione e il pagamento di mille e quattrocento euro di multa.

Unico assolto, il castellammarese, Ivan Ferro, di anni 31. A Ferro è stata revocata, su richiesta dei legali Bruno Vivona e Claudio Pirrone, anche la misura di obbligo di dimora.

Gli altri imputati nell’inchiesta hanno optato per il rito ordinario.

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Marcello Contento nasce a Palermo nel 1982, vive la sua vita tra la Sicilia e la Toscana. Giornalista, insegnante di economia aziendale e lettore incallito di Tex e Alan Ford.