Tra i rottami si cerca la scatola nera del jet

Oggi a Palermo l’autopsia sui resti del capitano pilota Altruda

Si cerca la scatola nera nelle campagne di località ponte Granatello nel letto del torrente Baiata, tra i rottami dell’Eurofighter Typhoon precipitato martedì scorso a poca distanza dall’aeroporto di Trapani Birgi. I dati e le registrazioni contenute sono indispensabili per capire cosa sia accaduto, le ragioni di quella improvvisa perdita di potenza che ha fatto precipitare ed esplodere a terra il velivolo è così causare la morte del pilota, il capitano Fabio Altruda , di 33 anni, pilota esperto con parecchie ore di volo. Altre risposte dovranno arrivare dall’esame autoptico che verrà eseguito in giornata: i resti del pilota, trovati tra i rottami del velivolo, è stata trasferita a Palermo presso l’istituto di medicina legale del Policlinico, dove verrà effettuata l’autopsia. Commissione d’inchiesta dell’Aeronautica Militare e Autorità Giudiziaria assieme attendono queste prime risposte. Piena collaborazione tra Aeronautica Militare e Procura della Repubblica è la notizia certa di queste ore, è stata confermata da tutti e due i versanti, da quello militare e dalla Procura di Trapani. A confermare il colonnello Daniele Donati, comandante del 37’ stormo. L’Aeronautica ha messo al lavoro una commissione d’inchiesta, la Procura ha aperto un fascicolo di indagine, al momento il magistrato che se ne occupa, il pm Franco Belvisi, ha affidato ai carabinieri di procedere a sentire vertici e militari in servizio al 37° Stormo e alla Torre di Controllo. Tra le persone sentite c’è il pilota dell’altro Eurofighter che era in volo in coppia con l’aereo pilotato da Altruda. Una normale esercitazione, una di quelle che giornalmente si pianificano all’interno della base. E questo per garantire la piena operatività, in caso di emergenza, in gergo scramble, Birgi è infatti una delle basi aeree strategiche per la difesa aerea nazionale e della Nato. Per accertare le cause della caduta del velivolo è necessario per chi indaga da ambedue i fronti investigativi, leggere i dati della scatola nera. L’Aeronautica Militare con i propri militari è impegnata per riuscire a trovarla. È una immensa area a verde quella dove alle 18 di martedì 13 dicembre è avvenuto l’incidente del velivolo militare e da quel momento è inibita a tutti per dar modo di tenerla in sicurezza. Circoscritta e presidiata dalle forze dell’ordine, tutta l’area dell’incidente. Qui sono a lavoro diverse squadre specializzate dei Vigili del Fuoco , quelli del nucleo Nbcr, ed un team di specialisti dell’Aeronautica Militare. Il lavoro di ricerca non è facile e deve essere non solo meticoloso ma condotto in sicurezza. Si cerca tra i rottami dell’aereo caduto nell’alveo del torrente Baiata. Il pericolo di contaminazioni è alto e quindi attorno e in mezzo ai rottami dell’aereo stanno lavorando gli specialisti dell’Aeronautica. Da quello che poi si può vedere da una sequenza video “catturata” da camere di video sorveglianza che inquadrano la zona, l’aereo del capitano Altruda e di colpo precipitato in verticale. Il video mostra i due aerei allinearsi alla pista pronti per l’atterraggio. Quello caduto è il secondo. Si notano alcuni bagliori, ma sarebbero i riflessi provocati dal carrello che era già stato fatto scendere. Immagini che portano ad escludere una esplosione in volo, che semmai si vede benissimo avvenire a terra, a causa dell’impatto. L’aereo si vede allineato all’altro velivolo che lo precede, davanti a loro la pista, la rotta seguita è quella che passa sopra il vecchio aeroporto di Chinisia, di colpo la caduta, improvvisa, sette secondi la durata poi l’impatto a terra. Un altro elemento che pare emergere dalle indagini di Aeronautica e Procura quello che il capitano Altruda non ha mai comunicato alcuna difficoltà via radio. Comunicazioni normali. La rotta che stava seguendo, lui come l’altro pilota, era quella corretta, in ultimo, nella fase dell’incidente aereo, per avvicinarsi e poi atterrare finita la missione all’aeroporto militare. Da escludere quindi le voci circolate che il pilota si fosse apposta diretto nella zona dove l’aereo è precipitato per allontanarsi da zone abitate. Il volo fino al momento della caduta verticale procedeva, secondo le prime testimonianze raccolte, senza problemi. Ancora dalle immagini, ci dice un pilota della base, pare esserci stata una improvvisa perdita di potenza del velivolo. È una delle ipotesi in campo, l’improvviso guasto tecnico, oppure un possibile malore del pilota. Ma le prime risposte si potranno avere solo dalla lettura dei dati e dall’ascolto di quanto registrato dalla scatola nera. E assieme dai risultati dell’autopsia sui resti del capitano Altruda, esame autoptico disposto dalla Procura di Trapani.

Con molta probabilità domani pomeriggio in cattedrale e a Trapani verranno celebrati i funerali di stato del capitano Altruda.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.