AGRIGENTO. “Abbiamo deciso di dare una tregua alla Calabria e alla Sicilia sgravando le due regioni dagli sbarchi”. Sono queste le conclusioni della lunga giornata ad Agrigento del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, insieme con il capo della polizia, Lamberto Giannini, nella città dei templi per un incontro sul tema migranti con il prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, e il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino.
“È stato un incontro utile per avere dettagli aggiuntivi di questa problematica – ha detto il ministro al termine dell’incontro – partendo dal fatto che va reso onore a Lampedusa dell’accoglienza dimostrata negli ultimi dieci anni e di farsi carico del fatto di essere la prima frontiera di Europa. Agrigento è una provincia che accoglie 1350 persone stabilmente oltre ad essere il punto di prima accoglienza e questo è da mettere in rilevanza”. Il ministro ha poi annunciato di mettersi a lavorare sin da subito alle problematiche mostrategli dal sindaco di Agrigento, Franco Micciché e da quello di Lampedusa per tornare con un “risultato concreto”, dai rifiuti prodotti dall’hotspot dell’isola delle Pelagie ai sostegni economici per Lampedusa che aumenteranno ancora. L’intento generale è però quello di alleggerire il carico della Sicilia e della Calabria, dirottando, quando possibile, le navi delle Ong in altre destinazioni, come dimostra il caso della scelta di Ancona come porto per le navi che salvano i migranti.
“Queste due regioni hanno dato il senso di grandissima umanità – ha spiegato – ma questa storia deve finire”. il sindaco di Lampedusa, oltre ad invitare Piantedosi sull’isola per constatare la situazione di emergenza con i propri occhi, ha poi chiesto un risarcimento per l’isola e la richiesta di fare delle Pelagie una zona franca.