Trovato senza vita nella sua casa di Partinico il pentito Armando Palmeri, ex autista del boss Milazzo. Fu lui a parlare dei contatti tra la mafia alcamese e i servizi segreti
Armando Palmeri, uomo di fiducia del boss Vincenzo Milazzo, è stato trovato morto vicino al torrente Finocchio, sulla strada che porta al Baglio della Luna, tra Partinico e Alcamo. Non è chiaro se si tratti di morte naturale (infarto) o violenta. Indagano i carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo. E’ stato un testimone chiave nel processo di Caltanissetta che ha condannato all’ergastolo, per le stragi del 1992, Matteo Messina Denaro . L’ex boss Palmeri non era più da tempo nel programma di protezione, ma è stato teste nell’istruttoria tutt’ora in corso sui cosiddetti mandanti esterni delle stragi. Le sue conoscenze derivano dal fatto di essere stato autista del capomafia di Alcamo Vincenzo Milazzo, ucciso poco prima della strage di via D’Amelio
perché contrario alla strategie delle bombe. Il giorno dopo, assassinarono anche la compagna di Milazzo, Antonella Bonomo, che era incinta, ed era parente di un generale dei servizi segreti. “Un giorno Milazzo mi chiese di accompagnarlo a una serie di incontri con due personaggi che mi indicò come appartenenti ai servizi segreti”, aveva raccontato Palmeri ai magistrati di Palermo quando iniziò a collaborare con la giustizia, a metà anni Novanta. “Tre incontri avvenuti nel 1992, a distanza di un mese l’uno dall’altro.
L’ultimo, se non erro, si svolse una decina di giorni prima della sua scomparsa. Mi confidò che erano persone che conosceva già da tempo. Le prime due riunioni avvennero nelle prime ore del pomeriggio, mentre la terza in ore serali. Io da lontano li guardavo con il binocolo. Gli venne proposto di adoperarsi per la destabilizzazione dello Stato: una finalità da perseguire attraverso atti terroristici da compiere fuori dalla Sicilia. Ma Milazzo era contrario a queste cose. Diceva che non avrebbero portato nessun vantaggio a Cosa nostra”. Per la morte di Vincenzo Milazzo e della sua compagna Matteo Messina Denaro intanto è stato già condannato, in via definitiva, all’ergastolo. Uno dei dodici ergastoli che compaiono sulla sua scheda di detenuto al 41 bis.