L’intervista a Giuseppe Fausto, candidato a Sindaco di Castellammare del Golfo

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Le sette domande poste al candidato a Sindaco Giuseppe Fausto per le prossime Amministrative del 28 e 29 Maggio 2023.

Perché ha deciso di candidarsi?

La passione per la politica ha sempre fatto parte della mia vita. Da piccolo seguivo i Consigli Comunali e mi incuriosivano i dibattiti fiume che si svolgevano. Qualche mese fa ho dato la mia disponibilità alla candidatura alla carica di Sindaco e, partendo da un gruppo di amici, la coalizione si è allargata a macchia d’olio. Con grande piacere ho visto che la mia generazione ha voglia di spendersi e mettersi in gioco. Ho deciso di mettere a disposizione della mia città tutte le competenze professionali, politiche, amministrative acquisite in questi anni.

In queste ore frenetiche si stanno mettendo in campo diverse alleanze e proposte politiche. Quali spazi di apertura ci sono nei vostri programmi-alleanze e quali limiti?

A Castellammare si vota col sistema maggioritario pertanto ogni candidato Sindaco potrà avere a supporto una sola lista. Nella stessa confluiscono tutte le anime che decidono di riconoscersi in un progetto civico. E’ evidente che sulla mia candidatura, fortemente sostenuta da un’area moderata di ispirazione cristiana, si stanno concentrando gruppi politici, di varie estrazioni socio culturali, che hanno visto nel progetto Fausto Sindaco la possibilità di un rilancio dell’attività amministrativa. Riconoscendo valida l’iniziativa  grazie alla presenza di persone e contenuti che denotano ottima conoscenza dei dossier più importanti e delle soluzioni per affrontarli e risolverli

Come immagina i prossimi mesi di campagna elettorale?

In questa fase di pre-campagna elettorale devo dire che i toni sono stati molto bassi e rispettosi dell’avversario. Sta passando il concetto per cui tutti coloro che si mettono in gioco meritano grande rispetto, per il solo fatto che hanno deciso di dedicarsi alla crescita e allo sviluppo della città. Auspico che questo clima perduri anche nelle prossime settimane e lancio un appello in tal senso. Sono fiducioso sulla correttezza degli attori protagonisti e in caso di provocazioni anticipo già che risponderemo con proposte programmatiche. In questi giorni ho incontrato tantissime persone e in modo quasi unanime mi viene richiesto di partire prima di tutto dalle cose normali. Viene richiesta una maggiore capacità di ascolto agli attori politici i quali spesso si fanno travolgere dall’emergenza quotidiana creando, in assoluta buona fede, un solco invalicabile tra la città e il palazzo comunale.

Quali sono le priorità del vostro programma politico?

Il nostro obiettivo principale è garantire uno sviluppo turistico sostenibile evitando il fenomeno dell’overtourism. Ovvero evitare disagi dovuti al sovraffollamento delle presenze in determinati siti del territorio. Ci concentreremo sul concetto di considerare il turista come “cittadino temporaneo”,  in modo da conciliare le esigenze dei residenti con le esigenze degli ospiti. Riteniamo che l’imposta di soggiorno debba essere spesa per erogare servizi ai turisti, soprattutto in tema di mobilità, e porteremo avanti il concetto per cui l’assessorato al turismo debba essere nettamente separato dall’organizzazione di spettacoli. Daremo ascolto alle associazioni di categoria e concerteremo con loro le scelte strategiche volte a migliorare la qualità dell’offerta turistica.

Il turismo è da sempre un volano di crescita essenziale per tutto il territorio. Una cattiva gestione, inevitabilmente, procura dei disservizi ai cittadini. Come pensa di coniugare le due esigenze?

Come ho detto prima, ormai il turista deve essere considerato alla stessa stregua del cittadino. Ormai il settore contribuisce in modo determinante a far crescere il PIL del nostro sistema economico locale. La ricchezza di risorse naturali del nostro territorio può facilmente trasformarsi in benessere collettivo. Il turista ha le stesse esigenze del cittadino in termini di servizi ricevuti e disagi che subisce pertanto l’Amministrazione avrà il compito di superare questa dicotomia ed innescare, alimentandolo, quel circolo virtuoso che già è comunque in atto.

Negli ultimi anni, diverse amministrazioni sono state implicate in diversi tentativi di infiltrazioni mafiose. Quali saranno le vostre contromisure?

Il principale anticorpo della mia amministrazione è dato dall’età. Avevo solo 17 anni quando esplosero le bombe prima a Capaci e due mesi dopo in Via D’Amelio che uccisero barbaramente i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e chi, per vocazione, vigilava sulla loro incolumità. Quegli eventi crearono uno spartiacque nella sub cultura presente allora in molti siciliani e per chi, come me all’epoca aveva solo 17 anni, è impensabile avere a che fare con questi figuri. Devo aggiungere anche che per chi, come me, ha già ricoperto diverse volte la carica di Assessore è pure più semplice intuire dove si annida il male ed estirparlo alla radice.

Qualora dovesse venire eletto quali saranno i vostri primi tre provvedimenti?

Risponderei semplicemente dicendo: viabilità, risorse idriche, sicurezza. Sono questi i tre temi su cui mi viene richiesto di intervenire con forza. Disciplineremo immediatamente il funzionamento della ZTL, di cui conosciamo, quasi a memoria oserei dire, le criticità ed i punti di forza. Affronteremo immediatamente il capitolo “acqua”, grazie alla puntuale conoscenza dello stato dell’arte di chi mi affianca in questo entusiasmante percorso che ho intrapreso. Interverremo sulla sicurezza, garantendo maggiore presenza sul territorio delle Forze dell’Ordine, di concerto con la Prefettura, e valorizzando il personale del Comando di Polizia Municipale, che oggi è costretto a lavorare con un contratto di lavoro subordinato a tempo parziale soltanto 24 ore settimanali.

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Marcello Contento nasce a Palermo nel 1982, vive la sua vita tra la Sicilia e la Toscana. Giornalista, insegnante di economia aziendale e lettore incallito di Tex e Alan Ford.