M5S: «Regione con i paraocchi, assurdo che sia la magistratura a scoprire le intollerabili inefficienze. Il caso subito all’Ars».

PALERMO. «È veramente assurdo che debba essere la magistratura a scoprire intollerabili inefficienze nel sistema dei trasporti marittimi che di recente hanno portato al sequestro di numerosi traghetti che collegano la terraferma con le isole minori. I siciliani non possono essere ostaggio delle evanescenti e fallimentari politiche del governo regionale. Chiederemo subito la convocazione di una seduta della commissione Ambiente e Trasporti dell’Ars, nella quale l’assessore Aricò venga a riferire sull’incresciosa vicenda. Nel frattempo il governo trovi subito valide alternative ai mezzi fermati per non fare pagare ai siciliani le inefficienze del proprio operato».

Lo affermano i deputati regionali del M5S Cristina Ciminnisi, Jose Marano e Adriano Varrica, componenti della IV commissione dell’Ars.

«I sequestri dei traghetti che collegano le Eolie con la terraferma e da ultimo il sequestro del Sansovino che collega Pantelleria a Trapani – afferma Cristina Ciminnisi – sono atti dovuti della magistratura, ma di fatto non solo comprimono il diritto alla mobilità degli isolani, ma rischiano anche di compromettere seriamente la stagione turistica nel pieno del suo svolgimento. La vicenda pone in tutta la sua evidenza la fragilità del sistema dei trasporti navali siciliani, di fatto operanti in una sorta di regime di monopolio che le politiche della Regione non hanno mai contribuito a superare».

«Preoccupa inoltre – conclude Ciminnisi – il silenzio e l’inattività della Regione Siciliana di fronte all’ennesimo collasso dei trasporti da e per le isole minori a causa di una flotta ormai vetusta e prossima al disarmo, oggi fermata da una inchiesta giudiziaria, ma il più delle volte ferma per ragioni tecniche, guasti e riparazioni. Dal governo regionale attendiamo risposte esaustive e azioni immediate e una netta inversione di marcia rispetto alle fallimentari politiche del passato più o meno recente».

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