Nel cast del film, diretta da Stefano Lorenzi, anche Giulia Michelini, Gaetano Bruno e Francesco La Mantia.
Sono iniziate a Trapani le riprese del film “Afrodite”, diretto dal regista Stefano Lorenzi, scritto insieme allo sceneggiatore Alessandro Nicolò e interpretato da Ambra Angiolini, Giulia Michelini, Gaetano Bruno e Francesco La Mantia. L’opera è una produzione Dakota Film Lab con Rai Cinema prodotta da Enrico Venti, e prevede sei settimane di riprese che si svolgeranno in Sicilia, fra Trapani e alcuni tratti di mare in prossimità delle Isole Egadi. Realizzato in parte con una troupe subacquea, il film rappresenta una vera sfida artistica e produttiva. Il regista e le attrici si sono preparati per mesi per affrontare al meglio questo speciale tipo di riprese.
“Afrodite” racconta la storia di Ludovica, un’istruttrice di diving interpretata da Ambra Angiolini, minacciata dalla mafia e costretta a collaborare con l’inesperta sommozzatrice Sabrina, Giulia Michelini, per ripescare un misterioso carico da un relitto affondato nelle acque al largo della Sicilia. Inizialmente troppo diverse, le due donne imparano presto a riconoscersi entrambe come vittime di un sistema violento da cui vogliono riscattarsi. Tra thriller, action e romance, “Afrodite” è un inno al coraggio di affrontare le nostre paure più profonde, di esplorare gli abissi che ci portiamo dentro per poi riemergere, e rinascere attraverso l’amore.
Ludovica è una subacquea che insieme all’ex compagno ha visto andare in bancarotta la propria scuola di scuba diving. Rimasta sola e con troppi debiti da ripagare alla mafia, è obbligata a prelevare un misterioso carico da una nave sommersa che porta proprio il nome dell’antica dea greca. Trasferita a forza in un rifugio isolato a ridosso del mare, la donna dovrà convivere con Sabrina, la sommozzatrice che l’aiuterà sott’acqua, e con il suo futuro marito Rocco, un soldato della malavita che fin da subito si dimostra uno spietato carceriere. Ludovica è diffidente, cinica; Sabrina apparentemente infantile ed empatica. Eppure, nel tempo trascorso nelle profondità marine e sulla terraferma, le due donne capiscono di essere una risorsa l’una per l’altra. Per motivi diversi entrambe si trovano calate in un abisso di violenza e sfruttamento, e sentono crescere tra loro qualcosa di nuovo e sconosciuto: un amore che per proteggersi dal mondo è disposto a tutto, anche alla cieca vendetta. “Afrodite” è un inno al coraggio di riemergere.
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