“Se da un lato è corretto programmare al meglio gli investimenti per la crescita e il lavoro, crediamo che per la sospensione nelle nostre realtà del reddito di cittadinanza per i nuclei familiari con componenti al di sotto dei 60 anni e senza persone fragili, bisogna predisporre elementi correttivi immediati che tengano conto della situazione sociale ed economica delle nostre città. La scelta infatti calata nei nostri territori rischia di provocare il caos: ci chiediamo, ma siam certi che i Servizi Sociali dei nostri comuni siano in grado a livello organizzativo e infrastrutturale di prendere in carico chi ha veramente bisogno in termini rapidi ed efficaci? O che gli enti locali abbiano gli strumenti adeguati per rispondere a chi resterà senza Rdc?”.
Ad affermarlo è il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana che aggiunge: “siamo certi che si sta valutando anche l’impatto dal punto di vista dell’ordine pubblico, per far fronte a situazioni spiacevoli come quella accaduta ieri al comune di Terrasini. Preoccupano infatti le possibili tensioni sociali che a partire da oggi potrebbero nascere nei nostri territori di Palermo e Trapani, tante persone che si stanno rivolgendo ai nostri Caf che dovranno in qualche modo gestire la reazione disperata di tante persone, mentre riteniamo dovrebbe essere compito dei comuni”. “Il reddito di cittadinanza è stato uno strumento per buona parte incompiuto, sfruttato illegittimamente da tanti per carenza di controlli adeguati, ma di fatto ha sostenuto tantissime famiglie, circa 170 mila a Palermo e 39 mila a Trapani, in un momento di estrema difficoltà. L’alternativa, poi, non ci sembra né immediata né facilmente realizzabile nelle nostre realtà. Bisogna contrastare la povertà non di certo i poveri”. “Peraltro – prosegue La Piana – l’occupazione che in teoria dovrebbe crearsi, nel nostro mercato lavoro si concretizza spesso in posti privi di tutele, della giusta retribuzione, privi dei contratti di lavoro e privi di ogni garanzia futura”. Per il segretario generale della Cisl Palermo Trapani: “Il reddito ha fatto emergere anche di fatto la realtà vissuta da tantissime donne che ne erano titolari, impossibilitate a lavorare perché non supportate adeguatamente dalla società con politiche sociali, asili nido, adeguati alle madri lavoratrici e adesso bisogna pensare anche a loro”. La Piana incalza, “a mancare sono state le politiche attive del Lavoro, così il reddito di cittadinanza è diventato esclusivamente uno strumento di sostegno economico, un ruolo sicuramente strategico davanti alla crisi che stiamo vivendo acuita dagli anni della pandemia ma non bastevole sul fronte dell’inclusione sociale. Adesso bisogna davvero procedere con strategie del lavoro opportune, promuovendo strumenti che possano davvero spingere la crescita, aiutare i nostri imprenditori, a sbloccare tutte le opere attese che farebbero rinascere i nostri territori”.