ALCAMO. In merito ai recenti incendi sul Monte Bonifato l’Associazione Fare Ambiente fa il punto sulla situazione. Di seguito il comunicato stampa integrale:
Negli ultimi anni la Riserva Naturale Orientata , il monte Bonifato e la Zona Speciale di Conservazione ITA 010009 sono stati ripetutamente attaccati da incendi che hanno percorso superfici più o meno ampie del bosco e che hanno suscitato importanti momenti di presa di coscienza da parte dei cittadini sui danni che l’incendio boschivo comporta e reazioni da parte delleassociazioni attive sul territorio che hanno, con manifestazioni, momenti di protesta, attività di rimboschimento più o meno simboliche, dimostrato di avere a cuore la difesa del proprio territorio. FareAmbiente laboratorio di Alcamo, a partire dalla sua costituzione avvenuta nel 2012, è più volte intervenuta sollecitando l’Ente Gestore a svolgere i compiti che la legge e il decreto istitutivo gli assegna, il Comune, proprietario di una vasta area della Riserva, a programmare i necessari interventi selvicolturali, il Dipartimento Regionale dello sviluppo Rurale e Territoriale a farsi carico dei lavori di riconversione del bosco e di prevenzione incendi, il Corpo Forestale a potenziare il servizio di avvistamento e repressione degli incendi.
Il primo di aprile del 2022, come associazione, abbiamo organizzato un convegno intitolato
”LA RISERVA SENZA riserve” e alla fine della manifestazione ci eravamo convinti di avere
raggiunto un importante risultato.
Fare Ambiente Alcamo infatti era riuscita a mettere insieme tutti gli Enti interessati alla tutela alla salvaguardia e alla Gestione della R.N.O. Bosco di Alcamo.
Erano Presenti: l’Assessore Regionale al Territorio e all’Ambiente, On. Salvatore Cordaro; Il Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Trapani, Dott, Raimondo Cerami. Il Sindaco di Alcamo, Avv. Domenico Surdi; il Dipartimento Regionale dello sviluppo Rurale e Territoriale rappresentato dal dott. Vento; Il Comandante del Corpo Forestale Regionale, dott. Giovanni Salerno.
In quella sede tutti gli attori condivisero la necessità di intraprendere un percorso diverso se si voleva dare un futuro alla Riserva e, più in generale, al bosco di Monte Bonifato e si impegnarono, ognuno per le proprie competenze ad abbandonare l’interesse del singolo Ente per arrivare ad un risultato condiviso. Oggi possiamo affermare che da quel primo aprile 2022 non è cambiato assolutamente nulla. Ma la cosa più grave è che l’incendio verificatosi giorno 16 luglio scorso e che ha percorso una vastissima superficie di della Riserva Naturale, (140 ettari su 280 come dichiarato dal responsabile) sembra non avere suscitato alcuna reazione tra i rappresentanti della politica, delle amministrazioni pubbliche, delle associazioni e dei cittadini. Sulla modalità di gestione della Riserva si era già espresso negativamente il CRPPN con la relazione del novembre 2007 a conclusione di una attenta verifica sulla gestione di tutte le 76 riserve naturali in Sicilia e con la quale l’attuale Ente Gestore veniva inserito tra gli “ Enti gestori che si sono caratterizzati per gravi ritardi e violazioni nelle convenzioni di affidamento, disinteresse nelle azioni di conservazione e scarsa attenzione a rilevi e sollecitazioni mossi dal Consiglio regionale e dallo stesso Assessorato regionale, o per l’adozione di scelte gestionali che non hanno determinato un miglioramento dello stato di tutela degli ambienti naturali protetti o, addirittura, un loro peggioramento”. Per tali enti si propone la revoca immediata della gestione delle riserve naturali affidate” . Ebbene in 15 anni non si è visto alcun miglioramento anzi…. La copertura boschiva è diminuita a causa degli incendi e della mancanza di programmazione e gestione di oltre il 50 %
Da allora le criticità permangono immutate dato che la Riserva:
– Non ha il piano di Sistemazione della zona “A” che avrebbe dovuto elaborare la stessa Provincia di Trapani
– Non ha il direttore titolare da almeno 15 anni
– La (ex) Provincia non nomina il previsto CPS (Consiglio Provinciale Scientifico) da almeno 15 anni;
– l’E.G. non ha mai dato corso a quanto previsto dal piano di Utilizzazione della zona “B”
redatto dal comune di Alcamo e vigente dal 2002;
non viene eseguita alcuna attività selvicolturale in linea con le finalità istitutive della Riserva;
– L’Ente Gestore è del tutto assente anche con riferimento alla promozione della fruizione.
FareAmbiente non vuole arrendersi a questa situazione di inerzia totale. Pur rendendosi conto che la situazione apocalittica degli ultimi giorni che ha visto la Sicilia devastata da roghi di proporzioni e con danni gravissimi, con la presente chiede un sopralluogo urgente dell’Assessore, del CRPPN e della Commissione ARS per verificare lo stato di degrado dell’area protetta, la situazione della gestione e la revisione del decreto di affidamento come indicata dal CRPPN nel 2007
Il Direttivo di FareAmbiente
Laboratorio di Alcamo