ERICE. Diventa indipendente la vice presidente del Consiglio comunale. Attacco alla Toscano: “una Giunta che cerca solo Consiglieri lobotomizzati, ignorando costantemente gli appelli al dialogo non può più appartenermi. Ecco perché lascio questa maggioranza”
di redazione Ad Erice è crisi nella maggioranza, dopo la decisione della consigliere comunale Assunta Aiello di lasciare la maggioranza. Decisione ufficializzata nella seduta consiliare di ieri. La Aiello è anche vice presidente del Consiglio comunale.
“Dopo una attenta e ponderata riflessione – dice- ho deciso di lasciare la maggioranza consiliare, all’interno della quale sono stata eletta. Decisione che può essere racchiusa in una sola ma chiarificatrice parola: sono stanca. Stanca di essere trattata come una consigliera optional della vita amministrativa, dove tutto si decide solo in Giunta e si confonde la partecipazione con l’informazione e dove anche quest’ultima ha le sue grandi pecche. Stanca di conoscere decisioni importanti per la mia città solo a decisioni già prese. Stanca di affrontare i temi da trattare/votare in Consiglio Comunale sempre pochi secondi prima delle sedute in aula”.
La Aiello sostiene dell’esistenza di richieste cadute nel vuoto . “Dall’inizio del mandato – osserva- ho sempre chiesto che vi fosse una maggiore calendarizzazione delle riunioni di maggioranza: Ia sto ancora aspettando”.
A cambiare spiega di non essere stata lei. “Quando due anni fa, dissi “sì” al progetto politico di Daniela Toscano avevo espresso determinate condizioni per accettare la candidatura, a chi allora me la propose: sulla scia di ciò che sono sempre stata per me era fondamentale che al centro del programma politico ci fosse un gruppo con obiettivi comuni da perseguire e soprattutto una piena condivisione delle scelte. Nulla di tutto ciò in questi quasi due anni ho mai riscontrato, se non una Giunta dedita in modo cronicizzato solo al silenzio e alla sordità. Questa mancanza di confronto, in questi lunghi mesi, ha fatto si che i silenzi si trasformassero in muri ed i muri, si sa, dividono anche le migliori famiglie. Ho sempre sostenuto che calendarizzare non significa mandare messaggi via whatsapp o dire: “faremo la riunione di maggioranza l’ultimo venerdì di ogni mese”, ma a mio avviso significa programmare in tempo utile tutto quanto serve per andare in consiglio comunale preparati sugli argomenti da trattare ma sopratutto arrivare con decisioni CON-CER-TA-TE che consentano quindi di votare con scienza e coscienza. Almeno, questo è ciò che dovrebbe fare un vero gruppo politico o per meglio dire: un gruppo politico è tale quando è capace di condividere e di diffondere, anche attraverso il faticoso lavoro della mediazione tra le singole posizioni e le singole scelte. E di sintesi tra posizioni diverse non ne ho mai visto. Data questa triste constatazione, ecco perché oggi non mi resta che rendere ufficialmente nota la mia uscita da questa maggioranza e il contestuale mio divenire una consigliera indipendente”.
Perché rendere nota oggi questa decisione? Così risponde: “Relativamente al momento di manifestare questa mia scelta, è quello giusto: anche in relazione ai prossimi impegni richiesti per l’elaborazione del Bilancio di Previsione 2024. Alla luce di quanto detto sono convinta che le persone che mi hanno votata nel giugno 2021 non siano in alcun modo prese in giro da questa ultima mia decisione, ma che anzi si debbano sentire maggiormente e distintamente rappresentate anche in Consiglio Comunale. A mio avviso, nella vita, il problema non è quello di cambiare idea, ma che la si cambi senza dare chiarezza alle ragioni che la fanno cambiare, ed in proposito…mi pare… di essere stata abbastanza chiara. Non me ne sto andando sbattendo la porta. Rimango in Consiglio Comunale nella ferma convinzione di potere dare un contributo. Sarò anche più coerente con me stessa, non sentendomi più in colpa per non riuscire ad ottenere ascolto da parte di questa Giunta. Continuerò a lavorare con passione, proponendo e dando il mio voto a quanto sarà di valore aggiunto per la comunità e contrastando invece metodi e temi che nulla hanno a che fare con il concetto di bene comune. Sempre a testa alta”.